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«LE dichiarazioni rilasciate dal giornalista Vittorio Feltri che ha definito i meridionali degli esseri inferiori, sono indegne di un paese civile, razziste, volgari e semplicemente vergognose ancorché inaccettabili».

Lo ha affermato il sindaco di Nicotera, Giuseppe Marasco, annunciando che la Giunta ha deliberato di dare mandato ai legali dell’Ente per presentare come Comune formale querela contro il direttore di Libero e un esposto all’Ordine dei giornalisti «che non può accettare tra i suoi ranghi gente del genere. «Feltri compie un primo colossale errore quando asserisce che i cittadini del Sud Italia, abbiano esultato alla notizia delle difficoltà delle regioni settentrionali legate all’emergenza coronavirus. Falso perché io stesso ricordo sui social le tante attestazioni di vicinanza della gente nei riguardi dei loro fratelli settentrionali così come ricordo i tanti che sono partiti, nel pieno della pandemia, per dare una mano».

E le parole di Feltri hanno provocato anche la dura reazione di numerosi edicolanti. Da Montalto a Castrovillari a Filadelfia, nel Vibonese (LEGGI). In quest’ultimo centro a prendere posizione è stato Vincenzo Provenzano che ha affisso all’entrata della sua attività un messaggio: a caratteri maiuscoli: «In questa edicola da oggi, 23 aprile 2020, non è più in vendita il quotidiano “Libero”. Essendo meridionali inferiori, non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli di questa testata giornalista indipendente. Ci voglia scusare il direttore (scritto volutamente in minuscolo, ndr) Feltri».

E sulla locandina ha affermato: «Quel messaggio? È stato istintivo ma allo stesso tempo ragionato. Può sembrare un paradosso ma non lo è». Trattiene la rabbia quasi a stento, Provenzano – che ricopre, tra l’altro, il ruolo di presidente provinciale Fit (federazione italiana dei Tabaccai) – le cui motivazioni sono molto chiare: «Ieri mattina, alla vista del giornale ho avvertito un sentimento di rabbia perché mi sono risuonate all’orecchio le parole di Feltri. Allora ho scritto quella frase, l’ho stampata ed affissa all’entrata della mia attività. Ieri ho accettato le copie, ma le ho messe in disparte, perché ormai mi erano state recapitate ma ho fatto già comunicazione affinché da domani non me ne portino più. Questa persona ha calpestato la dignità non solo dei meridionali ma di tutti gli italiani perbene e danneggiato la categoria dei giornalisti. Leggevo che molti stanno procedendo a querelare Feltri, credo sia inevitabile, d’altronde ciò che ha detto è gravissimo e vergognoso. Mi spiace solo per quei cronisti perbene che lavorano in questo giornale e finiscono con l’essere identificati con lui».

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