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Chadli Aloui e Saverio La Ruina, insieme in “Saverio e Chadli Vs. Mario e Saleh” (prima nazionale a Milano fino al 24 ottobre)

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COSENZA – Vitale lo è sempre stata. Ma in questo scorcio di 2021 che sa di ripartenza, la scena teatrale calabrese dimostra di esserci, più forte di prima, di voler sopravvivere. E di resistere: come il calabrone che inspiegabilmente sta in volo nonostante il suo peso sorretto da ali minuscole e all’apparenza inadeguate.

Troppa poesia, è vero, per un’arte fatta di polvere e sudore. Ma è un fatto che da un lato la riapertura dei teatri al pubblico fa rifiorire stagioni e inanellare repliche in tutta la Calabria, mentre dall’altro le compagnie locali portano le loro produzioni anche fuori regione. E, come vedremo, c’è un altro dato interessante: le donne hanno un ruolo crescente anche nella drammaturgia e nella regia, persino nell’editoria di settore.

CALABRESI IN TRASFERTA

Saverio La Ruina è in scena dal 19 al 31 ottobre al teatro Menotti di Milano, con una personale dedicata a quattro spettacoli: in prima nazionale “Saverio e Chadli Vs. Mario e Saleh” e poi i grandi classici pluripremiati e tradotti “Dissonorata” e “La Borto”, e ancora “Polvere” (ora anche al cinema, protagonisti Roberta Mattei e lo stesso La Ruina, regista Antonio Romagnoli). La Ruina è un apprezzatissimo e noto attore, regista e drammaturgo di Castrovillari, città a forte vocazione teatrale.

Sempre a Milano dal 20 al 24 ottobre arriva a Pacta Teatri Salone di via Dini,  la compagnia Scena Nuda di Reggio Calabria con “Antonio e Cleopatra o quel che ricordo” (regia di Andrea Collavino, con Filippo Gessi e Teresa Timpano).

In trasferta anche Teatro Rossosimona: è in scena a Napoli dal 22 al 24 ottobre al teatro Sannazaro con “El blues di Loi” con Milva Marigliano e Igor Esposito e le musiche di Ciro Riccardi, la supervisione artistica di Peppino Mazzotta e la direzione di produzione di Lindo Nudo.

Discorso a parte per il cosentino Manolo Muoio, che in questi giorni – dopo due settimane di repliche al Quirino di Roma – è impegnato in un tour siciliano tra Siracusa e Palermo nel ruolo di assistente di un monumento vivente del teatro italiano e internazionale: Eugenio Barba; a dicembre sarà al Vascello, sempre a Roma, con le prove aperte del nuovo spettacolo di Antonio Rezza.

In Puglia, una personale di tre giorni dedicata a Mana Chuma è stata ospitata la settimana scorsa, tra il 14 e il 16 ottobre: per i 40 anni di teatro di Astragali, la compagnia reggina è stata ospite a San Cesario di Lecce (Distilleria De Giorgi) con “Poesia dal sud del mondo” (con Massimo Barilla, Simone Giorgino, Elizabeth Grech, Roberta Quarta, Hamado Tiemtore, Fabio Tolledi, Mauro Tre), “Spine” (diretto da Massimo Barilla e Salvatore Arena con Stefania De Cola, Mariano Nieddu e Lorenzo Praticò) e “Ossa di Crita”, reading-spettacolo tratto dal libro omonimo di Massimo Barilla (Edizioni Mesogea Culture Mediterranee), in scena accompagnato dalle musiche originali dal vivo di Luigi Polimeni.

UNA COLLANA DI TESTI TEATRALI

Tornando a Roma, nell’ambito del Premio Rostagno organizzato da daSud e Compagnia Ragli presso AP Accademia dell’antimafia e dei diritti il 19 novembre verrà presentata la collana di testi teatrali “La scena di Ildegarda” diretta da Donata Chiricò e Vincenza Costantino per i tipi di Edizioni Erranti. Nella collana sono stati pubblicati i volumi: “La mia idea. Memoria di Joe Zangara” di Massimo Garritano e Ernesto Orrico, “Lo psicopompo” di Dario De Luca, “Lucciole” di Francesco Aiello e proprio in questi giorni è in uscita “La fuga di Pitagora lungo il percorso del sole” di Marcello Walter Bruno.

REGGIO, AUTUNNO A TEATRO

A Reggio nel mese di novembre la quarta edizione di “Ragazzi MedFest”, festival di teatro, cinema e letteratura dedicato a bambini e ragazzi, e a tutti coloro che vogliono tuffarsi in un mare di storie affascinanti. Organizzato da SpazioTeatro. All’interno del programma ci sarà il debutto del nuovo spettacolo di e con Anna Calarco e Renata Falcone con la regia di Ernesto Orrico.

Sempre nella città dello Stretto a dicembre è previsto il debutto, all’interno del “Balenando in Burrasca Festival”, di “Cassandra/Global Warner”, una drammaturgia inedita di Katia Colica per la regia di Matteo Tarasco (entro il 15 novembre si cerca un’attrice under 35 per il ruolo di protagonista).

FUORI DAI CAPOLUOGHI

Al teatro comunale di Mendicino (alle porte di Cosenza) è partita, già prima del ritorno al 100% della capienza, la stagione teatrale: diversi titoli interessanti in cartello tra i quali spiccano  il debutto di “Tenimmoce accussì” scritto da Elisa Ianni Palarchio e interpretato da Mario Massaro (andato in scena il 17 ottobre) e la prima nazionale di “Mille piani all’alba” di e con Emilia Brandi (con le musiche di Peppuccio Garofalo), domenica 31 ottobre.

Al Teatro Primo di Villa San Giovanni tutto pronto per una piccola stagione che in dicembre presenta “Il vespro della beata vergine” con Dario Natale (Scenari Visibili). A proposito, a Lamezia Terme lo stesso Natale è partito con l’ottavo anno del laboratorio teatrale “Kalt”, nello spazio Tip. Intanto Mammut Teatro sta ripartendo coi laboratori per piccoli e adulti.

Anche il Teatro del Grillo di Soverato ha attivato una nuova stagione, mentre a Castrovillari il Teatro Chimera diretto da Fabio Pellicori sta lavorando a una nuova stagione che dovrebbe partire anch’essa a novembre. A Belmonte Calabro, basso Tirreno cosentino, a inizio ottobre ha raccolto molta attenzione la quarta edizione di “Rifugi d’aria”, una formula che salda il teatro al territorio anche attraverso performance artistiche e laboratori.

COSENZA, APPUNTI PER I NEOELETTI

Come si vede, il teatro in Calabria genera economie e indotto, dunque c’è sicuramente attesa tra i teatranti sulla scelta del nuovo referente all’assessorato alla Cultura indicato dal neoeletto Roberto Occhiuto, il quale si ritrova governatore vent’anni dopo rispetto a quando da consigliere regionale si interessò molto a una legge sul teatro – la n. 3 del 2004 – che nel frattempo è stata aggiornata (epoca Oliverio).

Sul tavolo anche il futuro dei grandi teatri calabresi: i rumors parlano della stagione gestita dai privati al Rendano di Cosenza, che sarebbe già pronta, ma magari si aspetta di capire cosa ne pensa il nuovo sindaco Franz Caruso. Alle questioni Rendano – teatro di tradizione che vive da anni un declino da nobile decaduta – e Morelli – già sede delle apprezzatissime stagioni del More – si è da poco aggiunta quella dell’Acquario, su cui pende lo sfratto esecutivo (ma dove è partita la programmazione dei laboratori). Nel frattempo il Franz di Portapiana (niente a che vedere col neosindaco…) ha chiuso.

GLI ALTRI TEATRI

Ma a Cosenza e hinterland ci sono anche segnali di vita, come quelli estivi a Villa Rendano o la piccola stagione proposta all’aperto nel giardino del Brutium di Rende da Rossosimona.

Restando a Rende, in zona Unical, al Teatro Auditorium dell’Università della Calabria (Tau) ci sarebbe una stagione di grossi titoli pronta al lancio: è curata dal Comitato Tecnico Scientifico del Cams guidato dal nuovo presidente Francesco Raniolo.

Nessuna notizia invece per quanto riguarda il Piccolo Teatro Unical (Ptu), in passato gestito dalle compagnie Rossosimona e Libero Teatro in sinergia con il comune di Rende: proprio l’ultima produzione di Libero Teatro, “Vite di Ginius”, che ha debuttato al Campania Teatro festival (per molti il più importante del sud Italia) in prima assoluta a luglio, potrebbe finalmente essere replicato per la prima volta a Cosenza.

Qualche notizia dal Politeama di Catanzaro (il sito è fermo a giugno 2021 ma dal capoluogo fanno sapere che il sipario si aprirà sabato 27 novembre con l’Orchestra filarmonica della Calabria diretta da Filippo Arlia in occasione del 20esimo anniversario dell’Istituto Tchaikovsky) e dal Cilea di Reggio Calabria, con la stagione “Le maschere e i volti” gestita da privati: sulla città dello Stretto c’è da dire anche che il sindaco Falcomatà qualche mese fa ha chiamato a un tavolo le compagnie di produzione cittadine per ragionare insieme su una nuova progettualità che riguarda la Città metropolitana, ma dopo un primo confronto la cosa non ha ancora avuto seguito.

Al teatro Comunale di Catanzaro si segnalano anche la stagione Ama Calabria (dal 3 novembre a fine aprile: anche tre presenze calabre tra nomi della prosa “mainstream” nazionale) e la rassegna “Domenica d’incanto” (dal 20 novembre a fine maggio, con molte tra produzioni e regie firmate Francesco Passafaro).

E intanto aspettiamo anche novità dai combattivi ragazzi della Maruca di Crotone

APPENA NATI E GIÀ IN SEMIFINALE

Ma al di là della programmazione e delle scelte della politica, le compagnie si sono fatte trovare pronte, in questo anno e mezzo di stop forzato hanno covato un fuoco sotto la cenere, e anzi qualcuna è nata in pieno lockdown e già riceve attenzioni. Kollettivo Kontrora nasce a Rende  fra maggio e giugno del 2021: è formato da Francesco Aiello, Maria Canino, Jacopo Caruso, Antonella Carchidi e Giovan Battista Picerno. “Contr_ora, il nostro primo lavoro, rappresenta per noi un momento innovativo durante il quale sentiamo l’esigenza di costituirci in quanto gruppo a sé stante, cogliendo i germi di questa nuova identità che preme per venire alla luce”, scrivono.  Questa produzione d’esordio ha fatto una prima apertura al pubblico allo Sparrow di Rende a luglio, una seconda al festival malafemme a Crispiano (Taranto) mentre sabato 23 ottobre sarà presentata al teatro “Ettore Petrolini” di Ronciglione (Viterbo), nell’ambito della semifinale del Premio Cappelletti. Insomma, neanche il tempo di nascere e può essere già podio. Quanto basta per dire che il teatro calabrese si prepara (anzi continua) a spiccare il volo. Ostinato come un calabrone.

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