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L’Eiar si rinnova: I Concorsi radiofonici 1938. Ormai i gusti degli italiani in fatto di radio si erano ben formati pur rimanendo ancora molto vari. C’era chi prediligeva le telecronache sportive di Niccolò Carosio, chi aspettava con ansia il giornale radio, chi era patito per gli spettacoli di rivista, chi amava i programmi musicali. Quest’ultimi ascoltatori che, probabilmente, erano quelli in maggior numero, erano i più esigenti e spesso si lamentavano del fatto che le “voci canterine” fossero sempre le stesse. Per porre rimedio a questa mancanza di talenti, l’EIAR organizzò la “Prima gara della Canzone”, un concorso geniale che coinvolgeva gli italiani di ogni regione e ceto sociale che sognassero di diventare dei divi del microfono. 

 
Era molto simile ai concorsi musicali attuali, come “X-Factor” o “The Voice”; dopo una serie di selezioni regionali effettuate dai più bravi maestri dell’EIAR mandati in giro appositamente per la Penisola, veniva fatta un’ultima selezione fino a raggiungere il numero di vincitori prestabilito. Nel caso del concorso del 1938, i vincitori furono 14, con una certa prevalenza femminile. Nessuno vinse il primo premio ma gli altri furono tranquillamente assegnati e consistevano in contratti con l’EIAR di qualche mese ed un certo numero di dischi da incidere. Il concorso ebbe un successo enorme tanto da consacrare al successo quasi tutti i vincitori fra i quali si distinsero in particolare Lina Termini, consacrata al successo dalla canzone “Ma l’amore no”, Gilberto Mazzi soprannominato mister “Mille lire al mese”, Maria Jottini e la sua versione di “Maramao perché sei morto” ed altri grandi nomi come Michele Montanari, Otello Boccaccini e Alfredo Clerici. Dato che, purtroppo, nessuno dei vincitori del 1938 è ancora in vita, non siamo a conoscenza di particolari aneddoti legati a questa gara della canzone. 
 
Di quella del Gennaio 1940 invece ne conosciamo parecchi grazie alla testimonianza di una delle vincitrici, Isa Bellini. La Bellini infatti racconta che si presentò al concorso a Bologna, dove era andato il M° Tito Petralia. Per partecipare al concorso, Isa era andata da un maestro che le aveva insegnato una sua canzonetta. Così, giunto il momento dell’audizione, cominciò a cantare: “Me l’ha detto una zingara che leggeva il destino, non avrai mai vicino un amore per te…”. Allora, dalla regia, uscì furibondo Petralia gridando “Basta!”. Cos’era successo? Isa era l’ennesima ragazza bolognese che partecipava al concorso portando quella canzone dato che tutte le partecipanti erano andate dallo stesso maestro che aveva preparato tutte con lo stesso brano! Nonostante ciò, Isa riuscì a completare la sua audizione cantando “Si petite” di Lucienne Boyer dato che, essendo cresciuta in Francia, conosceva benissimo tutte le canzoni francesi. Petralia si innamorò della vocina della piccola Isa che, così, vinse il concorso. 
I vincitori furono 12 solisti e un trio vocale. Dei 12 solisti, ben 7 diventarono tra i più apprezzati artisti dell’EIAR. 
 
 
Entrambi i concorsi non miravano solo ad ampliare l’organico dell’Ente, ma anche a modernizzarlo con la scelta di voci fresche, giovanili e soprattutto molto americaneggianti, nonostante il regime non le amasse particolarmente. Infatti si racconta che Mussolini, entrato in camera della figlia che stava ascoltando un disco di Rabagliati, prese il disco e lo spezzò perché era convinto che la sua voce fosse troppo americana. Non avrebbe mai spezzato, invece, un disco di una delle vincitrici del Concorso del 1940, Norma Bruni. La ragazza aveva una voce molto bassa e sensuale che ricordava per certi versi quella di Marlene Dietrich e Zarah Leander, cantanti tedesche dalla voce bassa e quasi maschile ma amatissime dal pubblico per la loro sensualità. Norma, oltretutto, aveva una bellissima presenza e così in brevissimo tempo raggiunse una grande popolarità interpretando canzoni come “Nebbia” e “Triste Domenica”.  
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