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A ROMA, dove risiede stabilmente, il compositore Angelo Amoruso ha presentato il suo concept album, che s’intitola “Emigrant”, perché tutti i brani ruotano attorno al tema dell’emigrazione. In particolare, le dieci tracce del cd raccontano “storie di migranti dal finale quasi sempre tragico”. Nella Capitale, Angelo, che è originario di Cirò Marina, lavora in Rai con la qualifica di aiuto assistente alla regia. Una passione, quella per la telecamera, che è seconda solo a quella per la musica. Lui è in cabina di regia durante le puntate di “Domenica in” e di “Chi l’ha visto?”, due tra i più popolari programmi televisivi. L’esperienza maturata in questo campo è la chiave del grande successo che sta riscuotendo il videoclip del brano “Under the sea”, girato interamente sott’acqua, nelle profondità del mare di Punta Alice. Musica e immagini scorrono sui volti e sui gesti surreali di nove (ipotetici) migranti che, scampati a un naufragio, vivono le loro esistenze in un limbo, come sospesi tra la vita e la morte. In un’intervista Angelo Amoruso parla del suo nuovo prodotto artistico, edito da “Terre sommerse”.

Qual è il motivo ispiratore di “Emigrant”?“L’emigrazione, che mi ha sempre toccato, anch’io alla fine sono un emigrante. All’età di diciotto anni sono andato via dalla mia terra per studiare pianoforte con la concertista Gilda Buttà e composizione con il maestro Marco Persichetti. Da diverso tempo, inoltre, coltivavo l’idea di scrivere delle musiche per un concept album, che è una composizione musicale d’ispirazione letteraria. La prima traccia del cd, “Born from roulette”, ha come motivo ispiratore il caso, che ci fa nascere in un paese sicuro oppure scosso da guerre, persecuzioni e povertà. “Samia” invece è il mio ricordo struggente dell’atleta somala, annegata al largo di Lampedusa”. Il brano “Volo del calabrese” è autobiografico?“Forse lo è, comunque esprime l’esperienza di un calabrese giramondo tra musica neomelodica e virtuosismi pianistici, che rimandano al celebre “Volo del calabrone” di Korsakov”. Come spiega lo straordinario successo di “Under the sea”?“Ho dedicato il pezzo ai migranti annegati nei nostri mari. Il video racconta un’immaginaria seconda vita subacquea di nove migranti, precipitati in fondo al mare in seguito a un naufragio. 

Ha già ottenuto migliaia di visualizzazioni su Youtube e devo ringraziare i bravissimi Michey Amato e Domenico Morise per le riprese, Gennaro Rao, Francesco Crugliano e tutti gli altri miei amici cirotani, che hanno interpretato la loro parte sott’acqua, tra mille difficoltà e tanta fatica”. Quali altre sorprese contiene il suo album?“La copertina è un dipinto di mia madre, Berenice, pieno di pathos. Dentro il cd c’è poi un dipinto di mia sorella Sara, in arte “Sempre Lucida”. Lei, che è un maestro di pianoforte, a quale pubblico si rivolge?“Questa volta credo di essere riuscito a trasmettere emozioni, impressioni, immagini, persino al pubblico abituato ad ascoltare solo musica commerciale. Di solito mi rivolgo giocoforza a una piccola cerchia d’intenditori. Il periodo attuale è a mio parere “il Medioevo della musica”, malgrado l’Italia sia piena di bravissimi musicisti e compositori. Le carriere sono decise dalle case discografiche che investono perlopiù su ragazzi dalla voce discreta e dall’aspetto intrigante, provenienti dal talent del momento o da Sanremo”.Qual è la sua massima aspirazione?“Vivere di musica. Mio nonno Angelo era un musicista, mio padre Cataldo lo è”.

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