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HA INIZIATO i giudici di Masterchef Junior ai segreti dei “frizzuli” con la mollica. Il piccolo Giorgio Maria Orazi, faccia sveglia e simpatica, ha 12 anni, viene da Rocca Imperiale (Cosenza) ed è uno degli aspiranti concorrenti di Masterchef Junior, il talent cooking show in onda da mercoledì su Sky Uno.

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Frequenta la terza media e i suoi professori lo descrivono come un ragazzino disponibile, curioso, appassionato di storia ma molto portato anche per la matematica, con una gran voglia di raccontare e di imparare. La sua passione per la cucina, ci dicono, era ben nota: adora preparare torte per le festicciole di classe. In migliaia hanno partecipato alle selezioni in tutta Italia, solo in 40 hanno avuto accesso alle cucine di Masterchef per contendersi uno dei 14 posti (e grembiuli) del programma.

Per sapere se Giorgio è entrato tra gli aspiranti chef, bisognerà aspettare la prossima puntata: non è tra i sette che hanno superato le selezioni trasmesse mercoledì, ma è “congelato” insieme agli altri in attesa delle prossime prove. Ieri si è dovuto cimentare, nel primo round con altri dodici giovanissimi cuochi amatoriali, in una prova di manualità, realizzando un piatto con gli ingredienti a disposizione nella “fattoria” di Masterchef.

Giorgio, che vive a Rocca Imperiale ma ha un papà originario di Tursi, ha scelto un piatto «di tradizione» lucana. I “frizzuli” con la mollica fritta (piatto domenicale però anche per le famiglie rocchesi) sono «fusilli un pochino più allungati», tirati con il ferro, ha spiegato Giorgio a Lidia Bastianich, Alessandro Borghese e Bruno Barbieri. E i frizzuli di Giorgio erano decisamente impeccabili. «Manca solo un po’ di sale nell’acqua di cottura, ma la presentazione è proprio originale», il verdetto della Bastianich. Mercoledì prossimo sapremo se ha conquistato il grembiule agognato. La motivazione, si è visto ieri, c’è tutta: «Dodici ore di viaggio da Rocca per diventare il prossimo junior masterchef d’Italia. Credo di avere le qualità per fare il salto di qualità (“e scusate per la cacofonia!”)».

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