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“DON’T worry, be happy”: chi non la conosce? Basta ascoltarla o fischietterla e inevitabilmente ti “sorride” . Perché certi pezzi son così. “Don’t worry, be happy” è un cult di Bobby McFerrin che quest’anno il 19 luglio aprirà, l’attessissima, nuova edizione di “Armonie d’arte festival” ideato e diretto da Chiara Giordano. Accanto agli ospiti ancora una volta sarà il parco archeologico Scolacium a Roccelletta di Borgia, qualche chilometro da Catanzaro. Il carnét poi è invidiabile, Mc Ferrin per la prima volta in Calabria ma anche Josè Carreras il 25 luglio. Il celebre tenore spagnolo terrà a Scolacium uno dei due soli concerti in Italia per Expo. Il secondo sarà al Teatro alla Scala di Milano appena quattro giorni dopo la tappa al parco archeologico calabrese.

“Armonied’ArteFestival”, il cui ente attuatore quest’anno è la Fondazione Armonie d’Arte, gioca dunque le sue carte. E sarà ancora una volta un viaggio accattivante, un caledoscopio di suoni, colori, personaggi. «Lo stesso sottotitolo “I viaggi di Erodoto tra musica e muse” – sottolinea il direttore artistico Chiara Giordano – esprime tutta la curiosità e il desiderio di raccontare luoghi e genti diverse, con lo sguardo, come quello dello storiografo greco, pedagogico, antropologico, emotivo, narrativo, laddove poi quel “musica e muse” traccia il cammino connotativo del Festival, “bellezza dell’armonia delle arti”, e suggerisce una memoria antica che, d’altronde, è la matrice nobile, e poetica, dello spirito occidentale».

E veniamo al cartellone diviso in sezioni. Intanto, “Grandi Eventi” con McFerrin e Carreras. «Quasi un dialogo simbolico tra due delle voci più straordinarie del nostro tempo e simbolo di terre e di sound lontani e diversi: un viaggio nello spirito del mondo occidentale, l’America e l’Europa, il grande jazz e la grande lirica, artisti testimoni e divulgatori di un immenso patrimonio, di un profonda imprescindibile identità, sacra e profana, colta e popolare», commentano dal festival. Una sezione sarà dedicata alla “Nuova creatività contemporanea”.

Tre produzioni commissionate dal festival in prima assoluta: “La terra degli ulivi parlanti”, (31 luglio) Mariangela D’Abbraccio e la Giovane Compagnia Artedanza. «Su un soggetto di Chiara Giordano e la regia fantasiosa di Sebastiano Romano ed Edoardo Siravo, sarà un viaggio dedicato alla memoria che riconduce a storie antiche eppure costitutive del nostro presente», si osserva dal festival. Il 5 agosto sempre Siravo sarà il protagonista de “Le Supplici”, soggetto e regia di Rosario Amato e Filippo Stabile «per un’opera che esplora e riprende la grande tradizione della tragedia greca con una rilettura innovativa e attenta alle suggestioni della drammatica attualità della guerra».

Ancora, 8 agosto “Insignifidanza”: atto unico di danza e parola di Maria Luigia Gioffrè, con la partecipazione di Vanessa Gravina e Giovanni Carta e le coreografie di Filippo Stabile e la regia ancora di Edoardo Siravo e di Rosario Amato. Per la sezione “Progetto speciali” arriva una delle più importanti compagnie italiane di danza: il Balletto del Sud con il suo esuberante coreografo Fredy Franzutti. La data è il 17 agosto e lo spettacolo è Shéhérazade per uno sguardo quanto mai attuale, e un omaggio, al grande Oriente di Palmira. Si prosegue il 27 agosto. Dopo “L’ultima notte di Scolacium” dello scorso anno , ancora una proposta nata in collaborazione con Ravenna Festival, questa volta per le celebrazioni dantesche. Il titolo? “Più dura che petra”: percorso fascinoso tra rime dantesche ed ardimenti musicali, «in quel mondo amoroso stilnovistico e di cui sarà protagonista la voce recitante del popolare attore David Riondino che dividerà la scena il raffinatissimo ensemble di musica antica classico “La Reverdie”». Inoltre, il Festival proporrà altre sette giornate-evento , in collaborazione con Fai, Slow Food, Asmef e Unicef, dedicate al territorio, alla sua identità, ai suoi Beni culturali – artistici e paesaggistici, con stage, workshop, seminari, visite, degustazioni, performance a cura di autorevoli esperti i respiro nazionale ed internazionale, anche in una location inconsueta per il festival quale il Parco internazionale della Scultura alla Biodiversità di Catanzaro.

Infine, ecco la sezione collaterale al cartellone istituzionale del festival. Si chiama “Musica d’autore” e nasce in collaborazione con i promoter Ruggero Pegna e Maurizio Senese. Cosa propone? I live di Sergio Cammariere, Nina Zilli e Francesco Renga. Che la musica allo Scolacium abbia inizio!

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