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Francesco Montanari e Peppino Mazzotta in una scena

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EPISODIO 2: ORGOGLIO

Saverio è stato trasferito in Trentino, in un castello dove alloggiano prefetti e questori in pensione. Il posto giusto per rilassarsi e passare un po’ di tempo con la famiglia. Ma per Saverio Barone, stare lontano dal lavoro e dalla caccia a Vitale è impossibile. Così com’è arduo ricucire i rapporti con Giada e con Carlotta, che respinge i suoi abbracci e gli parla a stento. A Saverio non resta che chiedere in ginocchio a Elia di farlo tornare a Palermo.

Appena arrivato in Sicilia, Saverio riesce a far crollare una delle amanti di Vitale, ottenendo l’informazione decisiva: la “preferita” del boss è una certa Elisa, una pasticcera di quarantacinque anni. Sarà lei a portarli all’obiettivo.

Intanto Francesca scopre in carcere un killer di Provenzano, Matranga, che si vanta di parlare con un uomo di fiducia di Aglieri detto “il Biondo”.

Scoprirne l’identità potrebbe portarli direttamente a Pietro Aglieri. Intanto Paola, desiderosa di farsi coinvolgere da Saverio, si introduce nel suo ufficio e fotocopia le prove dell’indagine su Aglieri e Provenzano, per usarle come strumento di ricatto.

Il pedinamento di Elisa, la pasticcera, si rivela un buco nell’acqua: Vitale, dopo un colloquio con sua sorella Giusy, ha deciso di seguirne i saggi consigli, ossia restare nascosto finché non avrà ucciso Barone. Grazie a Galea, il suo nuovo sgherro, ha scoperto che il rifugio del PM è nel bunker della procura

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