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MONTALTO (CS) – Undici settembre 2011: è cominciata a Bovalino, con un exploit esterno in rimonta, la cavalcata vincente del Montalto che ha portato la formazione della provincia cosentina a tagliare il traguardo della promozione in serie D. E sempre nelle Jonica la capolista ha chiuso i giochi a tre turni dalla fine, con un’altra vittoria esterna. Poco più di sette mesi per costruire un successo annunciato, che nessun avversario, di quelli alla vigilia dati per competitivi, è riuscito a scalfire, ad eccezione del sorprendente Sersale. 

Una squadra costruita benissimo, imperniata su calciatori over di categoria superiore e su under di grande spessore, ha saputo mettere tutti in riga, conoscendo pochi colpi a vuoto e passando sopra ad un cambio tecnico (Paschetta per Giugno), che nulla ha cambiato in negativo. Tanti i protagonisti in casa biancazzurra. Si parte da lui, e non poteva essere altrimenti, vale a dire il capitano Natino Varrà, confermatosi il difensore più forte della categoria, ma anche uomo spogliatoio ed in grado di compiere un recupero lampo per ritornare in campo a trascinare il gruppo verso la promozione. Ventidue presenze da leader e tale lo è stato anche quando un infortunio lo ha messo ko. In difesa ha fatto sentire tutti più forti ed accanto a lui gli under hanno imparato parecchio.

In testa fin dalla prima giornata, la compagine cosentina ha trovato in Spingola (l’unico ad aver giocato sempre) un portiere di esperienza capace di compiere quelle parate decisive nei momenti topici della gara. Cassaro si è rivelato un ottimo compagno di reparto per Varrà e in mediana il giovane Salimonti si è ben amalgamato con Catalano che dopo un girone di andata in sordina, è ritornato ai suoi livelli nel ritorno. Decisive anche le scorribande di Zangaro, esterno col vizio del gol (7 centri in 24 match ed un rendimento super), mentre lì davanti se la sono vista Piemontese e De Lorenzo (30 gol in due), con il primo capace di siglare ben 27 reti in 36 gare di campionato col Montalto. 

Cinque vittorie consecutive ad inizio stagione hanno messo in chiaro le cose su chi avrebbe vinto il campionato, con una concorrenza che si è pian piano sgretolata, incapace di seguire il forcing dei cosentini, ripresisi subito dopo il cambio di allenatore (8 successi e un pari nelle prime nove gare). I capitomboli di Castrovillari e Scalea avevano fatto illudere le inseguitrici, ma quel successo di Gioia Tauro, timbrato da Cassaro, ha indirizzato la promozione verso Montalto. 

E’ stato il campionato di Varrà e di Spingola, di Zangaro e di Piemontese, di Catalano e di De Lorenzo, ma lo è stato anche di quegli under come Salimonti, Mazzei, Piluso, Micieli, Crispino, Mirabelli, tutti gettati nella mischia con brillanti risultati. E come dimenticare Salandria e Maio, capaci di ritagliarsi spazio e presenze.

Implacabile in casa (solo il Castrovillari ha preso un punto a Montalto), la capolista è passata indenne anche attraverso qualche scossone societario, andandosi a prendere una promozione meritata, costruita in estate con raziocinio (complimenti a chi ha fatto le scelte di mercato) e concretizzata con una cavalcata vincente (20 successi su 27 match testimoniano la superiorità dei vincitori).

Sullo sfondo la Serie D, da giocare in uno stadio degno di tal nome e con una squadra già pronta per la categoria.

 

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