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COSENZA – L’occasione è stata quella di una  risposta da dare a chi aveva «inteso equivocare e strumentalizzare» il comunicato che aveva diffuso lunedì, quello con cui aveva ringraziato tutti i protagonisti della splendida cavalcata compiuta finora dal Cosenza tra campionato e play off. Un comunicato, a suo dire, che non doveva essere interpretato, come una «resa», un «commiato della mia persona e della compagine societaria», ma come «un doveroso segnale di affetto e di ringraziamenti verso tutte le componenti della società all’indomani dell’ultima partita casalinga della stagione». 

Ma ieri la nota del presidente rossoblù Guarascio è andata anche oltre, affondando il coltello in alcune piaghe aperte e inviando messaggi precisi. Insomma, una nota che probabilmente è da leggere anche tra le righe e che segna la prima vera presa di posizione della società, e in particolar modo di Guarascio, sul momento che vive il calcio cosentino. «Non è certo mia intenzione abbandonare il campo – ha scritto innanzitutto il presidente – credo fortemente nel progetto intrapreso appena dieci mesi fa, a condizione che si porti avanti un nuovo modo di fare calcio. Gli eventi di questi giorni, che hanno investito il mondo del calcio, hanno dimostrato che avevamo visto giusto e con largo anticipo». 

Poi ha specificato alcuni concetti che sono destinati ad aprire discussioni e forse anche ulteriori scontri, a seconda dell’interpretazione che se ne darà. «Sui seguenti punti – ha detto – siamo intransigenti: NO al mondo delle scommesse illecite ed a quanti in un modo o nell’altro vi siano collegati; NO alle strane commistioni con la tifoseria organizzata, sì al rispetto dei ruoli tra società e tifosi; NO alle combine e alle partite anomale, sì al calcio pulito; NO a bilanci opachi e a metodi di pagamento illegittimi e non tracciabili, sì al calcio come azienda sana; NO a conflitti di interesse di quanti gravitano nel Cosenza Calcio, sì a  un’organizzazione lineare e a un settore giovanile che sia una risorsa per il futuro del club e non un’opportunità di profitto per pochi; NO a un modello che prediliga i calciatori di passaggio, sì a  un modello che valorizzi anche e soprattutto i giovani espressione del territorio».

Successivamente, alcune parole precise anche sul tecnico. «L’allenatore Napoli ha dimostrato di essere sensibile a tali principi: da qui nasce il particolare ringraziamento nei suoi confronti». 

E infine, un punto sullo stato attuale della situazione societaria e un invito riguardante l’ormai atavica “separazione” tra società e gestione tecnica. «Per quanto riguarda il rapporto con Stefano Fiore, preciso che nell’ultima riunione del 23 maggio u.s., presente il sindaco Mario Occhiuto, Fiore ha declinato l’invito a entrare personalmente nella compagine societaria (fatto portato in evidenza esclusivamente dal nostro giornale nei giorni scorsi, ndr), ma ha assicurato di avere dei soci di riferimento, pronti a subentrare nella società. Attendo quindi di conoscerne i nomi al più presto, al fine di poter condividere i principi irrinunciabili elencati sopra e a intraprendere nelle forme societarie e nella tempistica opportuna un percorso comune. Per rispetto e chiarezza dei ruoli, d’ora innanzi sarebbe, altresì, opportuno uscire dalla logica delle aree e dei gruppi, in modo tale che le singole individualità siano riconoscibili e sia così chiara l’attribuzione di eventuali meriti e responsabilità».

Insomma, un bel calderone, un condensato di problematiche da sviscerare e di prese di posizione nette e inequivocabili, alcune delle quali difficilmente suscettibili di interpretazione, quasi a mettere i puntini su alcune “i” e a voler incidere, nella memoria di tutti, le basi dalle quali, a suo parere, si dovrà partire nella gestione del Cosenza. Basi che, il fatto che venga diffuso un comunicato di questo tipo, evidentemente non sono state tutte presenti in questa stagione.

Intanto, la squadra ieri ha ripreso a lavorare in vista della semifinale di domenica contro il Sant’Antonio Abate (non ancora deciso il campo neutro, si parla con insistenza di Matera, Potenza, Melfi e Monopoli, con la prima destinazione che sembrerebbe favorita). Napoli dovrà valutare in settimana le condizioni di Marano, mentre recupera Salvino e non avrà l’infortunato Ciano e lo squalificato Arcidiacono. «Siamo vicini a Roma – ha detto ieri il tecnico usando una metafora – dobbiamo arrivarci e dovremo pure cercare di vedere il papa». Tradotto: il nostro intanto è vincere i play off. «Nessuna rivalsa contro il Sant’Antonio, abbiamo solo un obiettivo da centrare», ha concluso il tecnico.

 

 

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