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COSENZA – Il vero predatore è lui. Su tutti i fronti. La domenica va a caccia dei gol e ci riesce spesso e volentieri; nei giorni di riposo, invece, è la pesca uno dei suoi hobby preferiti. Manolo Mosciaro di professione fa il calciatore, ma nella vita è un appassionato del mare e di tutto ciò che questo comporta; e una volta che il clima e le stagioni lo consentono, non perde occasione per rilassarsi sulla spiaggia insieme alla famiglia. «Oggi ho preso quattro orate – ha detto ieri al telefono con soddisfazione da Coreca, località del Tirreno cosentino – mi sto divertendo e rilassando, la partita di Matera è stata davvero bella ed emozionante, ma anche ricca di tensione. Devo ricaricare le pile per la finale, perché dobbiamo vincerla e basta». Grinta e determinazione non hanno mai fatto difetto all’attaccante rossoblù, pronto a dare l’anima per lasciare la sua impronta nella storia del calcio bruzio. «Per un cosentino come me – sottolinea – quello che è successo domenica a Matera è davvero indescrivibile. Una gioia immensa vincere una semifinale e festeggiare con i propri tifosi. E poi la soddisfazione è doppia perché finalmente siamo riusciti a rimandare a casa il Sant’Antonio: quest’anno ci hanno fatto soffrire, ma alla fine siamo riusciti noi ad avere la meglio». Oltre al bel gol dell’1-0, segnato dopo il tiro ribattuto da Della Pietra al “professore” Romano, Mosciaro ha siglato anche il rigore che ha riportato i rossoblù in vantaggio dopo l’errore di Aliperta. «C’era tanta tensione – ricorda – lo avete visto tutti. Sul pallone sono andato sicuro, non potevo e non dovevo sbagliare. Un bel sospiro di sollievo, la vittoria l’abbiamo meritata ampiamente, al di là dei rigori». Ora c’è l’ultimo appuntamento, quello con il Sandonà a Scandicci, ma soprattutto con la storia. Vincere significherebbe tanto sotto il profilo della soddisfazione e dell’orgoglio, ma potrebbe schiudere le porte della Lega Pro qualora ci saranno ripescaggi e qualora il Cosenza avrà la forza economica di potervi partecipare. «Sul fatto che dobbiamo vincere non ci piove – continua Mosciaro – non ci sono alternative. Siamo arrivati fino alla fine e faremo di tutto per dimostrare a tutta l’Italia che eravamo i più forti prima e siamo i più forti adesso. Le difficoltà che stiamo vivendo? Noi pensiamo a fare del nostro meglio, speriamo naturalmente nella buona volontà delle persone, che alla fine facciano ciò che si deve. Penso che ce lo stiamo meritando, sia noi che la gente che ci segue». Già, i tifosi. Mosciaro è rimasto colpito dal grande affetto dei sostenitori. «Io conosco di cosa sono capaci i tifosi cosentini, perché io sono uno di loro. Vedere gente sorridere, essere felice, magari anche piangere, per il Cosenza è qualcosa che ti fa venire la pelle d’oca. Questa vittoria di Matera è tutta per i tifosi, oltre che per la mia famiglia. Il mio augurio è quello di arrivare lontano, il più lontano possibile con questa maglia. Cosenza è stata una scelta di vita per me, una scelta di cuore. Solo un pazzo come me poteva rompere un contratto da professionista per venire in Serie D, ma lo rifarei altre mille volte, perché questo è il Cosenza, noi siamo il Cosenza, e dobbiamo portarlo in alto». Sul futuro la fiducia è davvero tanta. «Tanti sacrifici – conclude l’attaccante – prima o poi portano a grandi risultati. Ora dobbiamo concentrarci, abbiamo l’ultima tappa della stagione, che vogliamo affrontare insieme ai nostri tifosi. Tutti insieme a Scandicci possiamo farcela. Il futuro della società? Non spetta a me dirlo, però se vinciamo domenica penso che saremo ripescati al cento per cento, per cui le cose si devono aggiustare. Anche qui non ci sono alternative». Oggi Mosciaro riprenderà gli allenamenti insieme a tutta la squadra in vista della finalissima. Napoli domenica non avrà a disposizione gli squalificati Marano e Fiore: un vero peccato per due elementi che avrebbero meritato la presenza in campo nella gara clou della stagione. Ritroverà, però, il furetto “Biccio” Arcidiacono e bisognerà valutare se Ciano ce la farà a recuperare dall’infortunio subito dieci giorni fa. Intanto, la tifoseria si sta già organizzando per seguire la squadra in massa al “Turri” di Scandicci: il colpo d’occhio di Matera è bene impresso nella mente. In Toscana sarà d’obbligo replicare.

 

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