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COSENZA – Fine settimana di riflessione. Per tutti. A Cosenza ci si interroga sul futuro del calcio e si guarda alla giornata di martedì come crocevia necessario per porre in essere i primi tasselli e capire se ci saranno le condizioni per andare avanti. Almeno dal punto di vista del presidente Guarascio, che fra 48 ore, appunto, incontrerà i soci, o una parte di essi, farà la conta e poi prenderà in mano il timone, mettendo un punto definitivo all’annosa questione che ha riguardato questa società fin dalla sua nascita. Subito dopo valuterà se è il caso di procedere in questo cammino, che al momento, però, appare tortuoso e poco suscettibile di cambiamenti in positivo, nonostante la fiducia e l’impegno profuso dal primo dirigente, il quale continua a ricordare che da solo non può continuare a tenere in vita il Cosenza.

Stefano Fiore, nel corso dell’incontro dei giorni scorsi con i tifosi, ha nuovamente ribadito il fatto di non essere interessato a entrare in società, concetto espresso in pubblico per la prima volta il mercoledì successivo alla gara con il Sant’Antonio Abate. In quell’occasione disse che il suo impegno poteva esclusivamente essere quello di sondare il terreno con imprenditori locali per capire se fossero disponibili a dare una mano al Cosenza. Nell’incontro con i tifosi svoltosi giovedì scorso ha poi riferito di non avere un gruppo di imprenditori già pronti, ma di preoccuparsi di individuarli se dovesse essere necessario. E per come si stanno evolvendo le cose, è probabile che questo giorno non sia molto lontano. Sia Fiore che Guarascio, parlando l’uno dell’altro, si sono vicendevolmente definiti “risorse da non disperdere”. Ognuno, però, ha le sue posizioni su determinati argomenti, a prescindere da come andrà l’incontro di Guarascio con gli altri soci martedì prossimo. Si riuscirà a trovare una sintesi? Potrebbe, Guarascio, mollare tutto, e cedere la società a persone di fiducia di Stefano Fiore? Il tempo stringe per tutti. Sia per Guarascio (che non sembra avere alle spalle chissà quali forze imprenditoriali pronte ad aiutarlo) che per l’eventuale “cordata” che toccherà individuare al responsabile dell’area tecnica.

Intanto, uno dei dirigenti che hanno contribuito a far rinascere il calcio cosentino dopo i primi anni di buio della serie D, Pino Citrigno, potrebbe tornare in auge, anche se solo a certe condizioni. «Se la società la prende Fiore, nel senso che avrà la maggioranza delle quote – dice – io sono disposto a dare una mano. E potremmo pensare di prendere in considerazione anche la questione del marchio del “1914” (ora in suo possesso, ndr). In caso contrario, ed è una posizione che ho ribadito più volte, io non voglio più saperne di fare calcio. Ho già dato, in questo senso. Ma se Stefano rilevasse la società, io sono pronto a dare il mio contributo. Ho incontrato l’avvocato Leonetti nei giorni scorsi per altri motivi e poi abbiamo parlato del Cosenza. Se si verificano quelle condizioni non mi tirerò indietro. Otto anni di calcio danno una certa esperienza e io sono pronto a trasferirla nuovamente al Cosenza».

Stefano Fiore difficilmente  rileverà la società direttamente e in prima persona, ma la dichiarazione di Citrigno fa pensare che un gruppo di imprenditori di fiducia dell’ex azzurro possa esserci. Vedremo. La settimana che inizia domani sarà decisiva.

 

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