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SONO oltre 350 le richieste pervenute all’Osservatorio delle manifestazioni sportive per iscrivere gli striscioni dei tifosi nell’albo online e permettere così l’esposizione negli stadi. Secondo la norma emessa mercoledì, d’ora in avanti sarà infatti necessario informare la società calcistica e le autorità del contenuto dei drappi preparati in vista delle partite: entro cinque giorni i contenuti saranno esaminati e il ministero dell’Interno darà o meno il suo ok. I tifosi che non si sottoporranno a questa procedura andranno incontro al Daspo.  

Già nelle prime ore dopo la pubblicazione della norma, è stata chiesta l’iscrizione all’albo di centinaia di striscioni riferibili a 41 società; tra queste, 9 risultano già pubblicati sul sito, il cui completamento è previsto per la ripresa del campionato di serie A. E tra le primissime richieste approvate, ci sono anche quelle presentate da tifosi di due società calabresi, il Crotone (impegnato nel campionato di serie B) e il Catanzaro (iscritto alla Lega Pro, prima divisione). 

I sette drappi giallorossi e i tre rossoblù appiono già online sul sito internet dell’Osservatorio, ciascuno con la foto e la propria scheda di classificazione che ne riporta la dicitura, le dimensioni e la composizione. Non figurano invece tra i primi ammessi striscioni delle altre società calabresi impegnate nei campionati professionistici: la Reggina per la serie B, Hinterreggio e Vigor Lamezia per la seconda divisione di Lega Pro. Ma la corsa all’iscrizione è ancora all’inizio.

CRITICHE AL PROVVEDIMENTO – La decisione di istituire l’albo non è piaciuta a chi sostiene che lo «spontaneismo» va in soffitta. «Diciamolo, è una forma di censura», afferma Giancarlo Dotto, giornalista-scrittore, ideatore di un premio degli striscioni intitolato a Sandro Ciotti: «Quello degli striscioni era un fenomeno tutto italiano basato sul divertimento in contrapposizione alle situazione di conflitto negli stadi. Gli striscioni erano qualcosa di cui andare fieri, nonostante qualche deriva esibizionistica». Perplesso il presidente dell’Unione tifosi romanisti, secondo il quale «la nascita dell’Albo sembra quasi migliorativa» dato che «lo scorso campionato ogni volta che si esponeva uno striscione bisognava  fare domanda e ora «con l’Albo non c’è più bisogno». Dal suo punto di vista «sono un po’ antipatiche queste limitazioni, ma se ci fossero tifosi più civili non ci sarebbe bisogno di tutto questo». Inoltre «per le partite fuori casa alcune comunicazioni andranno comunque fatte e queste procedure andrebbero snellite». 

LE ALTRE REGOLE INTRODOTTE – L’Osservatorio ha disposto anche altri provvedimenti relativi ai campionati di calcio: si va dal «vademecum» per l’organizzazione delle partite alla circolarità delle tessera del tifoso e all’agevolazione dei progetti «stadi senza barriere». Nel dettaglio, si è deciso il varo di «un manualetto contenente linee guida per l’organizzazione degli incontri di calcio che consentirà di migliorare l’omogeneità di linguaggi e procedure a livello nazionale: la difformità dei comportamenti, infatti, spesso costituisce motivo di disorientamento tra i tifosi».

Sul fronte delle tessere del tifoso, grazie al sistema informatico messo a punto, tutte le card saranno riconoscibili dai sistemi di biglietteria a prescindere dalla società emettitrice. Infine, nell’ambito dell’Osservatorio è stato costituito un gruppo di lavoro ad hoc «incaricato di varare le linee guida interpretative della normativa di settore, che dissiperanno ogni incertezza sulle procedure per l’abbattimento delle barriere», negli stadi delle realtà, ormai numerose, che si sono candidate a farlo. 

 

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