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«LAZIO, è l’anno giusto per la Champions. Candreva? In campo mi rivedo in lui», sono le dichiarazioni del cosentino Stefano Fiore, ex centrocampista biancoceleste e della nazionale. Il fuoriclasse dell’Italia all’Europeo 2000, attualmente dirigente del Cosenza, è intervenuto ai microfoni di Radio Manà Sport, durante la trasmissione “La Lazio siamo noi”, ricordando la sua esperienza nella Capitale. «Credo che questo sia l’anno giusto per la Lazio per tornare in Champions. Petkovic mi piace, si è ambientato velocemente e soprattutto molto bene nel campionato italiano. Dopo Juventus e Napoli, che hanno un progetto tattico ben avviato da diverso tempo, vedo i biancocelesti in terza posizione, nonostante l’Inter di un sorprendente Stramaccioni». 

Stefano Fiore ha allargato la sua analisi a tutta la serie A: «Il Milan e la Roma sono indietro, la Fiorentina può esser la sorpresa, la Lazio deve crederci e concentrarsi su questo obiettivo anche a costo di tralasciare l’Europa League, che inevitabilmente porta via preziose energie». Poi ha parlato del suo “erede” in biancoceleste: «Candreva? Mi rivedo in lui nel suo percorso tattico che avuto nella Lazio da quando è arrivato Petkovic. Come me con Mancini, occupa la posizione da esterno a destra del centrocampo laziale pur non avendone le caratteristiche autentiche. Con Roberto io mi scontravo spesso su questioni di natura tattica inerenti al mio ruolo, io preferivo esser più al centro del gioco, ma alla fine è andata bene così. La mia esperienza al Torino? Non è stata positiva. Sono arrivato in granata dal Valencia nell’ultimo giorno di mercato nell’estate del 2006 con De Biasi in panchina. Arrivato Zaccheroni, mi son ritrovato fuori come mi era già successo con lui alla Lazio. A gennaio 2007, dopo solo sei mesi, per questo motivo decisi di andare al Livorno».

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