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SONO divisi i pareri dei lettori sul caso dei provvedimenti contro Pietro Arcidiacono, il calciatore del Cosenza che sabato, nel corso della partita giocata a Sambiase e trasmessa dalla Rai, ha esultato mostrando una maglietta in difesa di Antonino Speziale, il supporter del Catania condannato in via definitiva per l’omicidio dell’ispettore di polizia Filippo Raciti.

Arcidiacono meritava sanzioni ancora più pesanti di quelle che ha ricevuto, secondo un’ampia fetta dei votanti. Ma è un testa a testa con chi ritiene che i provvedimenti siano giusti e, sia pure con qualche voto in meno, con chi è convinto che la mano sia stata troppo pesante.

VOTA IL SONDAGGIO: I PROVVEDIMENTI SONO GIUSTI?

Per il giocatore del Cosenza è stato disposto da parte del questore di Catanzaro un Daspo – cioè il divieto di frequentare stadi – per tre anni, mentre il giudice sportivo ha inflitto una squalifica di otto mesi. Arcidiacono, che ha 24 anni, in una conferenza stampa ha chiesto scusa alla polizia e alla famiglia Raciti per il suo gesto, affermando che è stata una sua iniziativa personale e che il suo era «un gesto di conforto» per la famiglia Speziale che lui conosce da tempo. La vedova Raciti ha dichiarato che le scuse sono un «bel gesto» ma ha biasimato il comportamento del giocatore in campo: «La solidarietà poteva mostrarla in privato, senza offendere la società civile e la giustizia»

E la maggioranza dei lettori, se si somma chi ritiene che la pena sia giusta e chi ne avrebbe voluta una ancora più pesante, è convinta che Arcidiacono debba pagare caro il suo gesto. Ma il sondaggio è ancora aperto.

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