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VIBO VALENTIA – Lacrime di commozione, lacrime di dolore. Sono stati momenti forti, minuti di incredibile emozione vissuti dal presidente della Volley Tonno Callipo Pippo Callipo. Nella conferenza stampa tenutasi oggi pomeriggio è arrivata l’ulteriore conferma rispetto al dato già acclarato da giorni della non partecipazione della Tonno Callipo al prossimo campionato di Serie A1. Pippo Callipo si ferma. La crisi economica non ha lasciato scampo. Ha colpito e sta colpendo anche le sue aziende. Le condizioni economiche per poter continuare ad ammirare le gesta di campioni in una piccola cittadina di provincia non ci sono più. Callipo ha staccato la spina. Lo ha fatto davanti a circa 300 tra tifosi, simpatizzanti, semplici cittadini accorsi al Pala Valentia per ascoltare le considerazioni del loro presidente. Queste le parole tra le più salienti dell’intervento del patron giallorosso: «Potete immaginare quanto mi costa decretare la soppressione di una creatura nata nel 1993. Negli anni il volley è stato sostenuto dal gruppo Callipo. Noi abbiamo avuto un aiuto economico dalla provincia di Vibo solamente nel periodo di presidenza di Gaetano Bruni. Il successore di Bruni ha espresso solo una delibera da 150.000 euro che è rimasto solamente un foglio di carta, non abbiamo mai avuto un euro. Il comune di Vibo ci ha aiutato negli anni grazie a Raffaele Arcella (già vice-sindaco del Comune di Vibo ndr). Il Comune di Vibo è intervenuto sempre per sostenere i costi di energia e gas. Adesso – ha proseguito Callipo – dal 26 aprile scorso siamo dovuti subentrare noi per la fornitura di energia altrimenti avremmo rischiato la sospensione dell’erogazione dell’energia elettrica. Avevamo pensato anche di fare una squadra di giovanissimi però abbiamo pensato che non è un modo dignitoso per continuare l’A1. Continuare a fare la massima serie nazionale e perdere tutte le partite, magari 3-0, sarebbe stata una magra soddisfazione per tutti. Vi devo confermare che non ci sarà l’iscrizione al prossimo anno in A1». Callipo sferra poi un attacco incisivo e tagliente nei confronti delle istituzioni. Parole forti, parole di scoramento nei confronti di una classe dirigente che lo ha lasciato solo: «Non c’è stata una parola da parte delle istituzioni di sostegno, di incoraggiamento o di qualsiasi altra cosa che poteva venire in mente a questi signori. Zero assoluto. Loro pensano che lo sport sia solo quel pomeriggio passato qui, non hanno mai parlato con voi, con i calabresi che stanno fuori dalla Calabria». Ma la Tonno Callipo non muore, non chiude baracca e burattini. Si riparte dal basso, così come accaduto nel passato: «Manterremo il settore giovanile, anzi lo potenziamo. Crediamo che lo sport sia necessario per l’educazione dei ragazzi. Ci sarà una squadra di serie B1, dignitosa, utilizzando i nostri giocatori e ingaggiando giocatori che prenderemo da fuori. Io mi auguro che resti qualche cosa di questi 20 anni, che si continui. Mi auguro di poter tenere in campo questa passione, di tenerla viva e chissà che fra due anni ci siano le condizioni per incontrarci di nuovo con Trento, Verona o Cuneo».

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