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LO hanno picchiato, hanno minacciato persino di andarlo a trovare davanti a scuola per fargli scontare quell’arbitraggio che a loro proprio non andava giù. E’ pesantissimo ciò che si legge nelle decisioni del comitato provinciale di Vibo Valentia della Lega dilettanti-Figc Calabria, in merito alla partita di Seconda Categoria tra il San Costantino e il Real Serra. La partita, giocata domenica scorsa, è stata sospesa a otto minuti dalla fine, quando si è scatenato il finimondo sul terrento di gioco, concluso da un accerchiamento al giovane arbitro Giuseppe Suriano il quale, in assenza di forza pubblica, ha fischiato la fine dell’incontro e si è rifugiato negli spogliatoi.

Prima, però, avrebbe subito percosse e intimidazioni pesanti da parte di giocatori e dirigenti della squadra di casa. Tanto da indurre la giustizia sportiva dilettantistica a infliggere sanzioni notevoli. Le conseguenze più pesanti le sconterà il calciatore Sergio Barillari che, secondo quanto scrive la sezione provinciale della Lnd-Figc, dalla panchina dove si trovava dopo essere stato sostituito si sarebbe fiondato in campo e avrebbe «accerchiato l’arbitro unitamente a propri compagni e dirigenti, spingendolo e minacciandolo e colpendolo poi con un violento calcio alla coscia sinistra provocandogli forte dolore (contusione come da certificato medico allegato) e venendo trattenuto dal proprio capitano il quale rimproverandolo gli impediva di proseguire nella sua azione violenta». Barillari, ora, è stato squalificato fino al 30 giugno 2015.

Un anno in meno – e cioè fino al termine della stagione attuale – resterà fermo invece Antonio Nicolino, un altro giocatore del San Costantino, che avrebbe «colpito l’arbitro con un calcio allo stinco nel tentativo di farlo cadere». E poi squalifiche anche per Tonino Ventrice (5 giornate per aver «spintonato e urlato in faccia insulti» all’arbitro) e Alfonso Campisi (4 giornate per aver strattonato dalla maglia l’arbitro circondandolo insieme ai suoi compagni).

Fermato fino al 20 gennaio 2014, invece, il portiere Roberto Comerci: è stato lui, dopo aver subito un fallo sanzionato dall’arbitro, a rincorrere il giocatore avversario «provocando con tale comportamento la reazione dei propri compagni e dirigenti, anche di riserva, i quali al momento in cui stava per essere ammonito, accerchiavano l’arbitro». Lo stesso Comerci, secondo il referto avrebbe «spintonato con forza e con entrambe le mani sul petto il direttore di gara».

Ma è pesante anche l’immagine di ciò che avrebbero commesso allenatore e dirigenti della società. Il tecnico Mario Nicolino avrebbe istigato i propri giocatori e avrebbe rincorso il direttore di gara fin nello spogliatoio arbitrale: per lui la squalifica arriva fino al 20 febbraio 2014. Il dirigente Rocco Mercatante avrebbe minacciato l’arbitro: squalificato fino al 20 dicembre. Ma è soprattuto l’altro dirigente Francesco Galati che, secondo il referto, si sarebbe spinto a minacciare di andare davanti alla scuola del diciottenne arbitro Suriano, estendendo poi le minacce anche all’osservatore arbitrale.

In questo clima, Suriano aveva deciso di sospendere la partita, decisione contro la quale il San Costantino aveva presentato ricorso sul quale la delegazione Lnd-Figc ha deciso di soprassedere. I fatti di San Costantino arrivano negli stessi giorni in cui sempre nel vibonese, a Filogaso, un’altra partita stavolta nel campionato di Promozione era stata sospesa per una rissa scatenata sugli spalti (LEGGI). E a Delianuova, invece, la squadra ospite si è rifiutata di scendere in campo perché, hanno affermato i dirigenti, non esistevano le condizioni di sicurezza.

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