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COSENZA – Sta per chiudersi la stagione 2013-2014. Nei gironi B di Prima e Seconda divisione, dopo le sfide di ieri, restano da giocare due partite: la finale per la promozione in Serie B tra Lecce e Frosinone e la finale per la salvezza in Lega Pro 2 tra Tuttocuoio e Arzanese. 

Poi il quadro delle probabili partecipanti al girone più meridionale del prossimo torneo di terza serie sarà completo. La riforma della Lega Pro, dunque, sta per arrivare a compimento: la prossima stagione non vedrà più la suddivisione tra Prima e Seconda divisione (72 squadre in tutto), ma una categoria unica (che presumibilmente si chiamerà Lega Pro) suddivisa in tre gironi da 20 squadre. Con un “taglio” di ben 12 squadre rispetto al passato. Il tema caldo delle prossime settimane sarà quello relativo alla suddivisione dei tre raggruppamenti previsti. Si parte dall’assunto che questa possa avvenire in senso orizzontale, per cui tutte le squadre del Sud dovrebbero essere inserite nello stesso girone. 

Questo, almeno, è ciò che hanno fatto intendere i vertici di palazzo, i quali, però, hanno poi rinviato qualsiasi discorso definitivo al termine della sessione dei play off. Il condizionale, in questa discussione, è d’obbligo e il motivo è facile da intuire. Considerando il “peso” relativo alla tradizione calcistica e ai bacini d’utenza, inevitabilmente si finirà per trovarsi di fronte a tre gironi molto diversi fra di loro, con quello meridionale molto più difficile e complesso da affrontare e nel quale sarà necessario essere più attrezzati rispetto agli altri due per evitare di scivolare nuovamente tra i dilettanti. E innegabile, dunque, che quando si parla di tale campionato come di una sorta di B2 non ci si discosta molto dalla realtà. Proprio per tali motivi, la Lega potrebbe anche decidere in maniera diversa e optare per la suddivisione verticale, magari costruendo tre gironi in base alla logistica dei movimenti e con un occhio ai costi che le squadre vengono a sostenere in più per spostamenti più lunghi. 
Oppure, terza opzione, si potrebbe pensare ad una “composizione mista” se questa consentirebbe di avere più funzionalità, nello sviluppo del campionato, rispetto alle altre due. Non resta che attendere, dunque, anche se in molti, proprio al Sud, fanno il tifo sfegatato per la suddivisione orizzontale: sfide storiche e derby in programma fanno già venire l’acquolina in bocca. In quest’ultimo caso la situazione che si vivrà in Calabria sarebbe davvero da record: mai è capitato ciò che potrebbe accadere da qui a poco e cioè che quattro tra le cinque maggiori squadre calabresi verranno a trovarsi tutte nello stesso campionato e per lo più nello stesso girone. 
Facendo due conti emerge subito come la prossima sarebbe la stagione dei derby, con ben 12 sfide (6 all’andata e 6 al ritorno) che infiammeranno i sostenitori di Catanzaro, Cosenza, Reggina e Vigor Lamezia (in rigoroso ordine alfabetico). Incroci appassionanti che in alcuni casi affondano le loro tradizioni nella storia (tra Cosenza e Catanzaro, ad esempio, si è sempre parlato di derby di Calabria in quanto si tratta sicuramente di quello più acceso in assoluto), mentre in altri certamente no, ma sicuramente non meno attraenti e gustosi. Un vero e proprio “movimento” che, se si sarà bravi, riuscirà ad attrarre anche interessi economici e a rimpinguare le casse delle rispettive società. Bisognerà solo tifare affinché siano inserite nello stesso girone. E poi buon derby a tutti. Che sia spettacolo.
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