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LUZZI (CS) – Una grande classica dell’automobilismo calabrese conferma un nome carico di tradizione. E’ ancora il giovane Domenico Scola, nipote d’arte, a trionfare nella corsa Luzzi-Sambucina. Il pilota cosentino ha bissato il successo conquistato un anno fa, facendo segnare anche il nuovo record del tracciato: 3’10”72. E lo ha fatto sotto gli occhi del nonno Mimì Scola, grande campione del passato delle corse in salita.

La manifestazione sportiva, organizzata dalla scuderia Cosenza corse in collaborazione con il Comune di Luzzi, con l’Aci Catanzaro e con la scuderia Morano Motorsport, è stata una vera e propria festa, impreziosita dalla validità Tivm, il Trofeo Italiano Velocità Montagna girone Sud. Spettacolo e adrenalina sui 6,150 chilometri del tracciato, un misto tra tecnica e velocità. Il giovane rampollo della dinastia Scola ha sfondato ogni record chiudendo al traguardo della Sambucina in 6’27”19 complessivi tra gara uno e gara due, e lasciando 27”86 di distacco al secondo in classifica, Carmelo Scaramozzino su Lola Dome F3.

«Considerando che si tratta di una gara di casa – ha commentato Scola – ci tenevo a fare bene e sono felice di aver dato una soddisfazione ai miei tifosi e di aver guadagnato questo bellissimo record». Scola, che aveva accusato problemi al motore nei giorni scorsi, ha corso gara uno e gara due montando le nuove gomme Avon che gli hanno dato una migliore aderenza sull’asfalto luzzese.

Il reggino Scaramozzino, che aveva avuto problemi con la frizione in prova (che lo aveva costretto a restare ai box nella seconda salita di sabato) conferma comunque il secondo posto ottenuto anche lo scorso anno. «I problemi tecnici non ci hanno aiutato – ha spiegato il pilota di Pellaro – e alcuni rallentamenti in gara uno non mi hanno permesso di essere al massimo. Ad ogni modo resto soddisfatto della prestazione».

Ottima performance anche per il giovane catanese Giuseppe Corona, che ha guadagnato terreno rispetto alle prove, conquistando il meritato terzo posto assoluto e primo di gruppo tra le Cn. «Ho effettuato alcune regolazioni sul set-up rispetto alle prove – ha detto il siciliano – che mi hanno consentito di essere maggiormente competitivo in gara».

Out il giovane Francesco Conticelli – che aveva ottenuto buoni riscontri sabato – a causa della rottura del semiasse. Fuori gioco anche il reggino Antonino Iaria per un guasto alla sua Osella.  Quarto miglior crono per Vincenzo Conticelli, su Osella Pa 30 Zytec, «soddisfatto anche perché – ha dichiarato – l’asfalto in alcuni tratti non mi ha consentito di spingere come avrei potuto». Ottimo quinto posto per Achille Lombardi, primo tra le Radical da 1600 cc. Medesima cilindrata anche per Orazio Maccarrone che ottiene il sesto tempo a bordo della sua Gloria Cp7. Il catanzarese Francesco Ferragina, sorridente dopo gara uno – «per aver recuperato due secondi rispetto al sabato» – ha portato la sua Elia Avrio da 1300 cc al settimo posto assoluto. Tra le monoposto, bella prestazione di Luca Caruso, che precede il calabrese Leonardo Nicoletti, che ha lamentato problemi di aderenza con le nuove gomme montate in gara uno, in particolare al primo intermedio. Chiude la top ten il siciliano Giovanni Cassibba su Clw Wolf da 3000cc.

In gruppo E2M, Scaramozzino ha preceduto Orazio Maccarrone su Gloria 1600 e Luca Caruso su Tatuus da 2000 cc. Gruppo E2B senza storia con il cosentino Domenico Scola senza rivali davanti a Vincenzo Conticelli e Achille Lombardi su Radical Sr4 (primo tra le 1600. In classe 1300 bene il catanzarese Francesco Ferragina su Elia.

In gruppo CN, netto miglioramento delle prestazioni (rispetto alle prove) da parte del catanese Giuseppe Corona (Osella Pa 21 Honda) che ha ottenuto il miglior crono davanti all’Osella Pa 21 Junior da 1600 cc di Pino Lirangi. Ritiro in gara due per Antonio Fuscaldo (Sighinolfi BMW) e per il cosentino Silvio Reda, che fino a quel momento aveva ottenuto migliori risposte dalla sua Osella Pa 20 S con il montaggio di nuove gomme rispetto alla giornata di sabato.
Tra le Gt, la lotta tra la Ferrari 360 di Ivan Fava e la Porsche 996 del pugliese Vito Pace è finita con il trionfo del cosentino.

Senza storia il gruppo E1 Italia con il gentleman partenopeo Pietro Nappi (già titolare del tricolore 2014 di gruppo) che ha spinto al massimo la sua Ferrari 550 da 3000 cc (Vesuvio). Secondo miglior tempo per l’Alfa Romeo 147 Gta di Salvatore Macrì, (miglior crono di classe 2000). Bene anche Vito Tagliente su Honda Civic Type. Fuori dai giochi, dopo il secondo posto in gara uno, per la Renault Clio di Luigi Sambuco. In gruppo A il cosentino Ennio Donato su Ford Escort ha preceduto il forte ingegnere di Villapiana Giuseppe Aragona su Citroen Saxo VTS, primo tra le 1600. Terzo di gruppo Francesco Urti a bordo di Alfa 147, che si è aggiudicato la classe 2000.
Gruppo N che ha fatto segnare il successo del napoletano Alessandro Tortora a bordo di Renault Clio Rs con motore da 2000 cc., davanti al calabrese Davide D’Acri su Citroen Saxo (vincitore della classe 1600), e a Eugenio Marino su Peugeot 106. Ritiro in gara due per Giancarlo D’Andrea, che aveva ben fatto nella prima salita.
Tra le Racing Start il pugliese Oronzo Montanaro su Mini Cooper S della Fasano Corse ha conquistato il miglior tempo davanti al poliziotto salernitano Giovanni Loffredo su Opel Corsa Opc, comunque soddisfatto perché «è stata una bella lotta contro il vice campione italiano di categoria» e a Sergio Santuccione che ha guadagnato terreno in gara due su Roberto Chiavaroli (Renault Clio Sport), sceso in sesta posizione di gruppo.

Il trofeo Asso Minicar è stato regolato, su Fiat 500, dal catanzarese Antonio Ferragina, davanti a Domenico Procopio e Marco Magdalone su vettura gemella. Il Sicily Challenge è stato invece appannaggio di Giuseppe Torcasio davanti a Pietro Talarico e Giuseppe Chiodi.

 

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