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COSENZA – Manolo Mosciaro lascia il Cosenza e passa all’Aversa Normanna. Una bandiera ammainata dopo tre anni e mezzo e 61 gol segnati, secondo bomber di sempre nella storia rossoblù dopo Gigi Marulla. Arrivò nel 2011 quando decise di lasciare la serie C per giocare in D, nella squadra della sua città, dove fu subito capitano. Il direttore sportivo era Stefano Fiore, l’allenatore Enzo Patania. Il suo nome fu la leva su cui poggiò l’ennesima rifondazione con Guarascio al timone della società. Esaltanti le prime due stagioni in cui ha trascinato il Cosenza al secondo posto a suon di gol. Prima la vittoria della finale dei play off. L’anno successivo il ripescaggio in Seconda Divisione dopo un’annata condita da 28 gol, il suo record. Una parabola che inizò la sua discesa con l’arrivo di Cappellacci. La panchina, le prime incomprensioni, le assenze dall’undici titolare, un rapporto, quello con l’allenatore, mai decollato completamente. Nemmeno la promozione in Lega Pro unica ha contribuito a migliorare le cose, uno standard che si è confermato anche con la gestione Roselli. Capolinea allora. Con un lupo tatuato addosso segno di un amore che non si cancella e di un rapporto con la propria città che sicuramente continuerà anche se con colori diversi.

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