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COSENZA – Quella prima volta che non si scorderà mai. Il Cosenza vince la Coppa Italia di Lega Pro, il suo primo vero trofeo, e scrive un’altra pagina che va ad arricchire la sua lunga storia, una di quelle pagine da tramandare da padre in figlio. Cosenza con il fregio tricolore, dunque. Da affiggere, adesso, sulla maglia e da mostrare con orgoglio. In un San Vito che ricordava i bei tempi andati, l’hanno fatta da padrone le grandi emozioni e lo splendido spettacolo di voci, luci e colori offerto dalla tifoseria. De Angelis che alza al cielo il trofeo, poi, è la giusta sintesi di una stagione che forse nessuno, alla vigilia e dopo i primi due mesi, pensava potesse concludersi così. Il Como, arrivato al San Vito con il 4-1 sul groppone subito all’andata, ha fatto per la verità più da comparsa che altro. E sul campo è stato proprio il Cosenza a condurre il gioco, aggiudicandosi anche la sfida di ritorno grazie al gol nel primo tempo di Simone Ciancio, al suo primo centro stagionale, quasi incredulo di aver potuto firmare una vittoria così importante.

Alla fine applausi da parte di tutto lo stadio per la squadra lariana, ma la festa è stata tutta rossoblù: goliardia, gavettoni, quel giro di campo con la Coppa, gli inni ufficiali sparati dalle casse sistemate a bordo campo, la classica e immancabile We Are the Champions dei Queen, i fuochi pirotecnici e una struggente Buonanotte Cosenza nella versione incisa da Claudio Villa. Insomma, un tripudio in piena regola, davanti a quasi 10 mila spettatori. La partita, in sé, non ha regalato molte emozioni. Il Cosenza aveva solo il compito di controllare e di evitare pericolosi cali di concentrazione; il Como ha provato a spingere all’inizio, ma il muro alzato dai rossoblù di Roselli ha retto come negli ultimi mesi senza concedere nulla agli avversari.

La prima azione degna di nota, comunque, l’ha prodotta proprio la squadra lombarda. E’ stato Castiglia, cosentino purosangue, a provarci dalla lunga distanza, ma Saracco si è opposto al suo tiro. La successiva mischia in area non ha prodotto altri pericoli. La gara si trascina sull’onda di un equilibrio che difficilmente sembra possa spezzarsi. Al 26’, dopo una punizione di Arrigoni, apertura in area di Ciancio per De Angelis che è defilato: il suo tifo sfiora il palo alla destra di Falcone. Al 32’ ci prova ancora Castiglia da fuori area, ma c’è un rimpallo e tutto viene vanificato. Al 34’ il gol che avrebbe poi deciso la contesa: velocissima progressione di Statella sulla destra, l’ex Pro Vercelli è imprendibile e porge la sfera a De Angelis. Il capitano pesca sul filo del fuorigioco Ciancio, che non deve fare altro che appoggiare in rete. Nella ripresa si contano un tiro timido di Fietta al 15’ senza esito, un tentativo di Calderini al 26’ su sponda di Cesca con la difesa comasca che recupera, un’altro tentativo di Calderini con tiro che coglie il palo di sostegno della rete e al 47’ il palo colpito da Defendi. Poi più nulla: solo festa. Il Cosenza vince la Coppa Italia di Lega Pro 2014-2015. Per la prima volta una squadra calabrese decora il suo palmares con il tricolore.

Questo il tabellino dell’incontro

COSENZA-COMO 1-0

COSENZA (4-4-2): Saracco, Corsi, Tedeschi (40’ st Blondett), Carrieri (43’ st Magli), Ciancio, Criaco, Arrigoni, Caccetta, Statella, De Angelis (16’ st Calderini). In panchina: Ravaglia, Zanini, Tortolano, Cori. Allenatore: Roselli.

COMO (4-3-1-2): Falcone 6, Ambrosini 6, Lebran 6, Giosa 6, Fautario 5,5, Fietta 6 (25’ st Cristiani 5,5), Rolando 5,5 (14’ st Casoli 5,5), Castiglia 6,5, Berardocco 5,5, De Sousa 5,5, Ganz 5,5 (22’ st Defendi 6. In panchina: Crispino, Marchi, Maritato, Le Noci. Allenatore: Sabatini 5,5.

ARBITRO: Di Ruberto di Nocera Inferiore 6,5 (assistenti: A. Cordeschi e S. Cordeschi di Isernia).

MARCATORE: 33’ pt Ciancio

NOTE: Terreno di gioco in perfette condizioni. Osservato un minuto di raccoglimento per le vittime in mare. Spettatori: 9.000 circa (paganti 8.273). Ammoniti: Carrieri per il Cosenza e Giosa e Ganz per il Como. Calci d’angolo: 2-10 per il Como. Recupero: 1’ pt; 3’ st.

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