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Il centravanti Luca Ferraro

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Ha cambiato tre squadre nella recente tribolata stagione, tutte di Serie D. Ha iniziato a Santa Maria Capua Vetere con il Gladiator, è tornato in Calabria per militare nel Rende, quindi rieccolo in Campania per chiudere l’annata con l’Angri. Per la prossima stagione, invece, Luca Ferraro ha fatto una scelta diversa.

Non lo vedremo sui campi del calcio dilettantistico calabrese, bensì nella Repubblica di San Marino, per giocare con la squadra del Tre Fiori. Il bomber lametino, classe 1997, tenta così un’avventura inedita e sceglie quindi la squadra sammarinese, nelle passate stagioni capace di regalarsi l’emozione di affrontare i preliminari di Champions e di Europa League.

I GOL IN CALABRIA

Luca Ferraro ha sempre avuto molto mercato nella nostra regione e uno come lui risolverebbe molti problemi in attacco a diverse squadre dalla D a scendere. Fra i Dilettanti in Calabria ha segnato 41 reti in 91 gare di campionato con le maglie di Vigor Lamezia, Sambiase e Morrone.

Particolarmente felice la stagione 2018/19 quando contribuì alla promozione in Eccellenza della Morrone allenata da Lorenzo Stranges, segnando 20 reti in 28 gare di campionato. In quel torneo non solo gol, ma anche sponde per i compagni, rigori e punizioni procurate e una serie di movimenti ben eseguiti su tutto il fronte offensivo.

LE CARATTERISTICHE

È una prima punta, anche se può ricoprire tutti i ruoli nel reparto avanzato. Un centravanti così fa le fortune di molti allenatori, anche perché fa reparto da solo e tiene alta la squadra. Con uno come lui, potranno far bene anche i compagni di attacco, perché è sempre in grado di agevolarne gli inserimenti con le sue sponde.

GLI OBIETTIVI

«Sono stato coinvolto subito dal progetto del Tre Fiori – così Luca Ferraro – e non vedo l’ora che inizi il campionato, al quale mi affaccio con tanta curiosità e altrettanta voglia di far bene. Vorrei disputare un campionato di vertice e guadagnare la qualificazione per un posto in Europa, un’esperienza che mi intriga e che mi piacerebbe tantissimo poter vivere».

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