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Circa ventimila persone hanno partecipato oggi alla tradizionale «Festa della mamma» a Paravati, nel vibonese, dove è nata e vissuta Natuzza Evolo, la mistica con le stimmate morta un anno e mezzo fa. Gli appartenenti ai Cenacoli di preghiera (55 gruppi provenienti da tutta Italia e qualcuno dell’estero) e semplici fedeli sono arrivati nella cittadina del vionese sin dalle prime luci dell’alba per entrare nella Villa della Gioia, sede della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. L’incontro è stato una momento di festa e di fede in onore della Madonna e di Natuzza che, è scritto in una nota, “ha testimoniato con la propria esistenza l’attaccamento totale a Gesù e alla Mamma Celeste».

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La manifestazione è iniziata con la solenne processione dell’effige del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime per le vie cittadine e continuata poi, sul sagrato della Chiesa, con la Messa celebrata da mons. Luigi Renzo, vescovo della diocesi Mileto-Nicotera-Tropea.

Nel suo intervento il presule ha sottolineato come Natuzza «ha messo al centro della sua vita il Signore, la Madonna e il Vangelo, facendoli riferimenti della sua quotidianità. Oggi il mondo, la cultura moderna – ha aggiunto – sono portati più a non credere che a credere e lo dimostrano i fatti che succedono, gli scandali, le malefatte che avvengono a tutti i livelli, le guerre, le illegalità diffuse, l’incapacità di amarsi persino all’interno delle famiglie».

«Credere o non credere in Dio – ha sostenuto mons. Renzo – non è la stessa vita. Credere è cercare una relazione con Dio, un Dio che viene a cercarci per stabilire con noi un rapporto di fiducia, per farci sentire la gioia del suo amore e del suo perdono». Al termine della messa i pellegrini hanno fatto visita alla tomba di Natuzza Evolo.

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