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VIBO VALENTIA – Si divide in due tronconi il processo “Romanzo criminale” che vede imputate 23 persone accusate di far parte o aver agevolato il clan Patania di Stefanaconi. Ieri mattina, davanti al gup distrettuale di Catanzaro Assunta Maiore, sono state formalizzate le richieste di abbreviato. Sono sette in tutto e riguardano: Antonio Sposato, Toni Mazzeo, Rosalino Pititto, Daniele Bono (collaboratore di giustizia), Alex Loielo, Damiano Caglioti e Riccardo Cellura. Per loro il procedimento è stato fissato al 4 maggio con le richieste di pena del pm Camillo Falvo e quelle delle parti civili, mentre il 22 maggio e il 19 giugno successivi sarà la volta degli interventi del collegio di difesa. 

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Ad optare, invece, per il rito ordinario, passando quindi dal filtro dell’udienza preliminare, sono stati in 13: i fratelli Salvatore, Saverio, Giuseppe, Nazzareno e Andrea e Bruno Patania, la madre Giuseppina Iacopetta (ritenuta il vertice dopo l’uccisione durante la faida con i piscopisani del marito, il boss Fortunato Patania), Cosimo e Caterina Caglioti, Nicola Figliuzzi, Cristian Loielo, Alessandro Bartalotta, Francesco Lo Preiato, e l’ex maresciallo Sebastiano Cannizzaro. Per loro il pm ha chiesto il rinvio a giudizio, con l’udienza preliminare che è stata fissata al 13 marzo prossimo.

Stralciata infine la posizione del prete don Salvatore Santaguida per una mancata notifica dell’avviso di conclusione indagini e della fissazione dell’udienza preliminare.
Si sono costituiti parte civile il Comune di Stefanaconi, la Provincia di Vibo, Sos Impresa e l’azienda “Caparrotta Gerardo”. Le accuse sono a vario titolo associazione mafiosa, armi, estorsioni, usura aggravati dalle modalità mafiose.

Il collegio di difesa è costituito dagli avvocati Salvatore Sorbilli, Pamela Tassone, Costantino Casuscelli, Francesco Sabatino, Francesco Sorrentino, Vincenzo Galeota, Giancarlo Pittelli, Sergio Rotundo, Salvatore Staiano, Tiziana Barillaro, Pasquale Patané, Antonio Pontoriero, Daniela Garisto, Daniela Silvestri e Simona Celebre. Patroni di parte civile Daniela Fuscà, Francesco Galeota e Antonella Bianco.

 

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