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Guido Longo

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VIBO VALENTIA – Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti, ha nominato Guido Nicolò Longo successore di Carmelo Casabona alla poltrona di capo dell’Ufficio territoriale del governo di Vibo Valentia.

 Il ministero dell’Internoha individuato nel superpoliziotto specializzato nella lotta alla ’ndrangheta, alla camorra e alla mafia, e quindi profondo conoscitore dei tre fenomeni, il degno successore alla guida della Prefettura di un altro collega che ha trascorso la sua vita nel corpo della polizia, e che della Questura di Palermo ne è stato il dirigente: Carmelo Casabona, ormai prossimo alla pensione. Guido Longo ha lavorato a lungo a Palermo, prima alla Squadra mobile come dirigente delle sezioni narcotici e omicidi e poi come vice capocentro della Dia.

Nel periodo della sua permanenza nel capoluogo siciliano, ha condotto le indagini sulla strage di Capaci giungendo all’identificazione dei mafiosi che misero in atto l’attentato contro Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e la loro scorta. Successivamente ha lavorato, sempre per la Direzione investigativa antimafia, prima a Roma e poi, come capocentro, a Napoli. Nel 2009 è stato nominato questore ed ha assunto la guida della Questura di Caserta. Quindi, nel 2012, il suo passaggio a Reggio Calabria.

Al suo attivo Longo ha una serie di indagini che hanno portato alla scoperta, in particolare, dei collegamenti tra Cosa nostra e ’ndrangheta soprattutto in materia di traffico di droga. Nel periodo in cui ha lavorato in Campania si è occupato dei “Casalesi”, ottenendo l’arresto del capo del gruppo criminale, Francesco Schiavone, e di molti dei suoi gregari. Una curiosità lega i due funzionari dello Stato: fu proprio Guido Longo a subentrare nel giugno del 2012 a Carmelo Casabona alla guida della Questura della Città dello Stretto e adesso occuperà la più importante stanza di palazzo Rizzuti lasciata dal collega che in quanto a lotta alla criminalità sa il fatto suo.

A Vibo, Casabona, c’è rimasto pochi mesi tuttavia sufficienti ad esempio ad inviare una commissione di accesso agli atti nel comune che ha un piccolo record, negativo ovviamente, di scioglimenti per infiltrazioni mafiose: quello di Nicotera (LEGGI LA NOTIZIA DELLO SCIOGLIMENTO). Fu sua la la firma sulla relazione che – sulla scorta degli esiti investigativi – trasmise al ministero dell’Interno per chiedere – ed ottenere – la cessazione di ogni attività amministtrativa della giunta guidata dal sindaco Francesco Pagano. Insomma, da un superpoliziotto all’altro, nel segno della continuità.

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