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Il palazzo comunale di Ricadi

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RICADI (VIBO VALENTIA) – Niente vacanze per una coppia di gay in Calabria. La notizia ha creato non poche reazioni, dopo la posizione del proprietario di una casa vacanze di Ricadi (LEGGI LA NOTIZIA).

In prima battuta lo stesso proprietario della casa vacanze il Ciufo, Filippo Mondella, il quale a Radio Capital ha dichiarato: «Mi dispiace per l’accaduto ma c’è stata forse una cattiva interpretazione della stampa in quanto non è una struttura pubblica ma è una casa privata, quindi affittiamo una casa privata, noi siamo dei cattolici cristiani praticanti e lei capisce benissimo, non ho nulla in contrario per l’amor del cielo, per noi sono persone normalissime però obiettivamente preferiamo mantenere la nostra fede e il concetto di famiglia cristiana è quella lì poi quando lo Stato farà una legge forse che ci obbligherà anche ai privati ad accettare chiunque vuol dire che da buon italiano rispetterò le leggi italiane». Mentre sull’accostamento tra animali e gay l’uomo ha chiarito che «ho risposto mentre guidavo non ho rispettato la punteggiatura ma non volevo offendere nessuno».

Posizione netta per il sindaco di Ricadi, Giulia Russo, che ha deciso di invitare personalmente la coppia gay napoletana respinta da un bed and breakfast perché la sua città, ha detto, «non è assolutamente omofoba come dimostra anche la cerimonia di un’unione civile tra due napoletani celebrata da lei stessa poche settimane fa». La notizia è stata resa nota dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli, che hanno ospitato il sindaco della cittadina calabrese finita al centro delle polemiche perché il titolare di un bed and breakfast chiude le porte della sua attività ad animali e gay.

Sono diverse le reazioni, a partire da Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay: «La notizia della casa vacanze in Calabria che ha respinto la richiesta di prenotazione di una coppia di ragazzi omosessuali, argomentando che in quella struttura non si accettano “gay e animali” – afferma – è inquietante e interpella tutto il sistema turistico del nostro Paese».

«È paradossale – aggiunge – che in Italia operi un sistema di accoglienza iniettato di idee discriminatorie. Ricordiamo a questo proposito che Airbnb, operatore internazionale che mette in rete bed and breakfast e affittacamere, ha fissato il principio di non discriminazione in un documento di policy stringente, che le strutture devono sottoscrivere per essere immesse nel network. Una buona pratica che per quanto elementare e necessaria ancora non è diventata patrimonio condiviso di tutti gli operatori, né linea programmatica del ministero competente». «In attesa che queste politiche siano avviate, invitiamo le persone lgbt a boicottare i circuiti che non procedono in questa direzione, e che evidentemente lo fanno per compiacere chi la discriminazione intende praticarla», conclude Piazzoni.

Anche il vicesindaco di Ricadi, Patrizio Cuppari, in una dichiarazione all’Agi non ha dubbi: «Deploriamo, a nome della comunità che mi sento di rappresentare e come amministrazione comunale, le discriminazioni. A Ricadi siamo persone civili ed evolute e simili discriminazioni e differenze nel 2017 non si possono sentire. Ognuno è libero di vivere la propria vita sessuale come meglio crede».

«Come Comune – sottolinea il vicesindaco – siamo stati fra i primi ad approvare un regolamento per i matrimoni civili fuori dalla sede municipale. Proprio il 23 giugno scorso, infatti, il sindaco Giulia Russo ha celebrato sulla spiaggia di località Riaci, sempre nel comune di Ricadi, un matrimonio fra persone dello stesso sesso. Ripeto: l’amministrazione comunale, ma credo di poter parlare a nome dell’intera comunità, ha sempre respinto ogni forma di discriminazione e credo si tratti nel caso di specie di un episodio isolato. Un fatto – conclude – comunque da deplorare».

LAURA BOLDRINI: «INACCETTABILE», OLIVERIO: «DURA CONDANNA»

ROMA «Credo che vietare una prenotazione alberghiera a categorie di persone in base ai loro orientamenti sessuali sia inaccettabile dal punto di vista della dignità umana oltre che contrario al principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione». Così la presidente della Camera Laura Boldrini intervenuta su facebook. Per questo, sostiene Boldrini, «ritengo doveroso stigmatizzare episodi di discriminazione che ci riportano alle peggiori pratiche della storia recente del nostro Paese e che non possono trovare spazio in una società aperta come vuole essere la nostra».

«Condanno duramente chi ferisce gratuitamente la dignità ed il rispetto altrui, per restrizioni mentali soggettive, rischiando di riflettere all’esterno un’immagine della Calabria non rispondente alla realtà». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, «dopo aver appreso la notizia di quanto è accaduto alla coppia omossessuale».

«Papa Francesco – ha aggiunto Oliverio – ha dichiarato: ‘La Chiesa deve chiedere scusa ai gay che ha offeso’, ed è a queste parole che ho subito pensato quando ho appreso la notizia sulla discriminazione fatta ai turisti gay a Ricadi. La Calabria è sempre stata ed è terra di accoglienza. La Calabria è la terra che ha accolto e sostenuto, a tutti i livelli istituzionali, numerosi Gay Pride da anni. Ha sempre aperto le braccia a tutti, senza fare distinzione di razza, genere, lingua o religione, da sempre. Ferramonti è il simbolo della nostra apertura e del nostro rispetto verso ogni espressione di cultura e civiltà. La Calabria, pertanto, non si riconosce in nessun messaggio discriminatorio ma nelle parole di Papa Francesco».

«Noi – ha concluso il presidente della Regione Calabria – siamo e saremo sempre dalla parte di chi rispetta e tutela ogni espressione di vita, perché riteniamo sia elemento di un equilibrio superiore in cui ognuno ha senso, ruolo e valore. La separazione crea sofferenza negli individui, nel rapporto con la Natura e nel mondo. L’intelligenza include, sempre».

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