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Il luogo di una delle sparatorie

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LIMBADI (VIBO VALENTIA) – Emergono maggiori dettagli riguardo la follia omicidia di Francesco Olivieri il quale voleva uccidere altre cinque persone, oltre alle due assassinate venerdì scorso quando ha sparato a più riprese tra Limbadi e Nicotera (LEGGI LA NOTIZIA).

A raccontarlo è stato lo stesso 32enne al giudice per le indagini preliminari nel corso dell’interrogatorio di garanzia (LEGGI LA NOTIZIA SULLA DECISIONE DI COSTITUIRSI).

Un progetto che l’uomo covava da anni. «È una vita che li controllo, li seguo, vedo dove abitano…», è la frase riferita da Olivieri e riportata nell’ordinanza del gip.

Nell’atto giudiziario viene fuori così che oltre a Giuseppina Mollese e Michele Valerioti, uccisi a Nicotera, e Vincenzo Timpano, scampato casualmente alla morte a Limbadi, Olivieri voleva uccidere un medico «reo» di non aver curato bene il fratello Alessandro, poi morto per una grave malattia, e di avere desistito per il troppo movimento in giro; poi un’altra persona che riteneva essere stato «partecipe all’imboscata tesa al fratello Mario» e ancora un’altra persona «di spessore» – della quale non ha rivelato il nome – desistendo sol perché aveva saputo, «con soddisfazione, che già era gravemente malata».

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A chiudere la lista c’era un altro individuo, di altrettanto “spessore”, «reo», a suo dire, di averlo in passato accusato ingiustamente di un furto e che gli aveva anche rotto un dito. Per portare a termine il suo progetto, Olivieri avrebbe provato a comprare una pistola semiautomatica perché, ha detto al gip, gli «avrebbe agevolato l’esecuzione», ma la «mancanza di soldi» glielo ha impedito.

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È così che si è armato di un fucile. 

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