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ZUNGRI – Si aggrava il bilancio dell’incidente stradale avvenuto nella serata di ieri a Zungri nel Vibonese (LEGGI LA NOTIZIA). Anche il secondo uomo, infatti, è deceduto.

I due, che erano fratelli, erano giunti nel Vibonese per trascorrere qualche giorno di meritata vacanza ma il destino ha deciso per loro una strada diversa, terribile, mortale. E così, in una piovosa serata di metà luglio, si è consumata la tragedia in uno dei tratti viari più trafficati, al contempo più pericolosi, della provincia, teatro di numerosi incidenti. Il bilancio è di due morti. Un incidente autonomo, quello verificatosi qualche minuto prima delle 21 nei pressi del quadrivio per Zungri e Spilinga, lungo il rettilineo un paio di chilometri dopo Mesiano di Filandari. I due, un ufficiale 68enne dell’esercito in pensione, originario di Viterbo Francesco D’Agostino e il fratello Rocco D’Agostino, 72 anni, di Laureana di Borrello, si trovavano a bordo della loro autovettura quando, per cause in corso di accertamento, il conducente ha perso il controllo del veicolo che è finito fuori strada, capottandosi diverse volte.

Per l’ex ufficiale non c’è stato nulla da fare: è infatti deceduto sul colpo. L’altro occupante dell’autovettura, una volta estratto con non poca fatica dai Vigili del fuoco – che hanno operato in condizioni difficili a causa della pioggia – ha riportato diversi traumi di rilevante gravità oltre ad una frattura alle gambe. Le operazioni di trasferimento su un’ambulanza del Suem 118 presso il presidio ospedaliero di Vibo Valentia sono state coordinate dal dottore Francesco Andreacchi e dalla Sala operativa.

Una volta giunto allo “Jazzolino”, il ferito è stato preso in consegna dal personale sanitario guidato dal dirigente Vincenzo Natale che ha provveduto ad intubarlo e portarlo in rianimazione dopo gli esami strumentali. Un quadro clinico fortemente compromesso che, purtroppo, non ha lasciato scampo al pensionato, spirato durante il trasporto a Catanzaro. Il corpo del 68enne è invece rimasto riverso sul terreno in attesa dell’arrivo dell’agenzia funebre che l’ha rimosso soltanto dopo i rilievi eseguiti dai carabinieri delle Stazioni di Filandari e di Zungri sotto il coordinamento del maggiore Dario Solito, comandante della Compagnia e della Procura ordinaria la quale ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

Non è la prima volta, purtroppo, che lungo quel tratto di strada si verificano incidenti anche dall’epilogo nefasto. Quel lungo rettilineo, infatti, invoglia a pigiare – anche solo inconsciamente – sull’acceleratore e quando si arriva quasi alla sommità della collina ci si trova ad un punto cieco. E ancora, la presenza del quadrivio (luogo in cui si è verificata la maggior parte dei sinistri) rappresenta un’ulteriore insidia. Se poi, a tutto questo, aggiungiamo l’asfalto reso viscido dalla pioggia, le possibilità di un incidente aumentano in modo esponenziale.

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