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VIBO VALENTIA – Ore ed ore di lavoro, senza alcun diritto. Questa è l’ennesima storia di caporalato, di sfruttamento, di violenza. Sono due operai stranieri ad essere stati vittime di un imprenditore agricolo di Spilinga, che ha inoltre violato la legge in materia di igiene e sicurezza all’interno della sua attività.

Sono gli stessi Carabinieri a comunicare l’esito del controllo avvenuto due giorni fa, conclusosi con una serie di dure contestazioni e con una multa da 17 mila euro.

«Sfruttava, dopo aver provocato in loro violenza psicologica, due lavoratori senegalesi senza aver proceduto alla regolarizzazione amministrativa degli stessi, obbligandoli ad esercitare l’attività di bracciante agricolo per quasi tutta la giornata, costringendo gli stessi, inoltre, a stare in un alloggiamento ricavato all’interno di una stalla in gravissime condizioni igienico-sanitarie, senza servizi igienici e senza acqua potabile».

È quanto detto dai militari della locale Stazione Carabinieri di Spilinga, unitamente al personale specializzato del Nas di Catanzaro, del Nil di Vibo Valentia e quello tecnico della Asp sempre di Vibo Valentia, che hanno contestato una serie di reati ad un imprenditore agricolo classe 1959, a seguito di un mirato controllo presso azienda agricola del posto e nell’ambito dei servizi disposti nel programma “Anticaporalato 2018”.

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