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Il Valentianum

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VIBO VALENTIA – La città di Vibo Valentia ancora teatro di atti vandalici contro il patrimonio e i beni comuni. Questa volta ad essere preso di mira é stato il Valentianum, lo storico convento domenicano, sede della Camera di Commercio. Parti dell’edificio sono state fatte oggetto di una sassaiola che ha danneggiato l’intonaco dei muri e mandato in frantumi i vetri di alcune finestre al primo piano, in corrispondenza della “Sala Congressi Antonino Murmura”.

Ad accorgersi dell’atto vandalico sono stati alcuni dipendenti della Camera di Commercio. Quando sono arrivati stamattina in ufficio hanno trovato la scalinata d’accesso secondario alla sede camerale disseminata di sassi e vetri. Di quanto é accaduto è stata data comunicazione al segretario generale, Bruno Calvetta, il quale, dopo avere sentito il presidente Sebastiano Caffo, di concerto con lui ha avvertito i carabinieri. Lo stesso segretario generale ha provveduto anche ad acquisire le immagini del sistema di videosorveglianza che ha consegnato alle forze dell’ordine.

«Al di là della portata dei danni – ha detto il presidente Caffo – abbiamo sentito il dovere istituzionale, civico e morale di segnalare alle forze dell’ordine un gesto comunque deprecabile, ingiustificato e ingiustificabile che merita dovuta attenzione quand’anche si dovesse accertare che si tratta di una bravata. Anche questa ipotesi ci preoccupa, perché segnale di situazioni di degrado, abbandono, sottocultura che penalizzano la vivibilità e la crescita del nostro territorio e, soprattutto, alimentano nei giovani senso di incertezza, incuria, sfiducia. Di fronte a tutto questo – ha aggiunto Caffo – anche come efficace azione preventiva, è necessario recuperare spirito di appartenenza e senso di responsabilità per mettere in atto, ciascuno nel proprio ambito di competenza, ogni intervento utile a creare maggiori occasioni di impegno e di crescita culturale, sociale ed occupazionale, perché ciascuno trovi nella propria dignità di uomo, cittadino e lavoratore maggiore senso civico e attenzione alla cura del bene comune».

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