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Alcune delle monete ritrovate

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VIBO VALENTIA – La terra prende, la terrà dà. E in questo caso si tratta di elementi storicamente preziosi anche se, per ora, è impossibile una datazione. Si tratta di otto monete di bronzo rinvenute nella giornata di lunedì scorso, nel cantiere in cui sono in corso i lavori di realizzazione delle opere complementari del nuovo nosocomio cittadino. La movimentazione della terra ad opera di ruspe ed escavatori ha infatti consentito di portare alla luce gli antichi reperti purtroppo poco leggibili a causa del cattivo stato di conservazione. Le monete infatti, tutte di forma tonda, sono completamente corrose sulla superficie rendendo estremamente difficile una loro datazione.

Ad ogni modo, le indagini, sono in corso in stretta collaborazione con la Soprintendenza, per tanto allo stato attuale non è possibile fornire dati certi sulla tipologia di rinvenimento.

L’archeologa Mariangela Preta, presente al momento del rinvenimento, è incaricata dalla Regione Calabria della sorveglianza alle attività di scavo per l’Intervento di sistemazione idrogeologica del fosso Rio Bravo-Calzone e di raccolta delle acque bianche ai fini della realizzazione del Nuovo ospedale di Vibo Valentia – Ripristino dell’officiosità idraulica del Fosso Calzone (“Opere stradali relative alla viabilità d’accesso al Nuovo ospedale di Vibo”) così come prescritto dalla Soprintendenza archeologia Belle arti e paesaggio della provincia di Vibo Valentia la quale ha comunicato che l’area di entrambi gli interventi è ad elevato interesse archeologico e pertanto, «per evitare danni al patrimonio dello Stato, che potrebbe derivare dal rinvenimento fortuito di beni archeologici durante le attività previste, ha prescritto la presenza continua di un professionista archeologo di comprovata esperienza, (la Preta, appunto, ndr) durante tutte le operazioni di scavo e movimento terra, si trova a prestare la propria opera professionale dalla data del 9 novembre 2018 sulle aree interessate». E’ probabile che il sito celi altre tracce del passato di Vibo Valentia, d’altronde non sarebbe certo la prima volta.

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