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I finanzieri durante le ricerche

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FABRIZIA (VIBO VALENTIA) – Una produzione di tipo intensivo ed esteso quella scoperta dalla Guardia di Finanza a Fabrizia, nel Vibonese, dove i militari hanno individuato ben 5 piantagioni di canapa indiana e proceduto alla distruzione di 268 piante bloccando un sistema produttivo che avrebbe fruttato alla criminalità oltre 250 mila euro.

«È noto – spiegano i finanzieri – che taluni criminali, sfruttando l’orografia impervia dell’entroterra predispongano delle coltivazioni di sostanze stupefacenti occultate in aree remote e isolate, contando sugli ingenti profitti assicurati dai raccolti». Ma, grazie «alle ricognizioni aeree effettuate dagli elicotteri della Sezione Aerea di Lamezia Terme, nell’ambito di una mirata campagna di osservazione del territorio» sono state individuate «alcune coltivazioni sospette fra la fitta vegetazione che ricopre le alture e le strette vallive della zona delle Serre Vibonesi».

Quello in questione è «un contesto difficile, con pochi sentieri disegnati e battuti, in cui riescono a muoversi con disinvoltura solo i locali». Tuttavia «considerato il promettente obiettivo, il Comando Provinciale di Vibo Valentia ha organizzato, tramite il Gruppo di Vibo Valentia, un intervento a cui hanno partecipato aliquote della Stazione navale di Vibo Valentia, dipendente dal Roan dalla sede di Vibo e, considerata la prossimità delle zone, al limite del confine provinciale reggino, dalla sede di Roccella Jonica, tratte dalla Sezione operativa navale omonima».

I militari, con il supporto di un elicottero della Sezione Aerea di Lamezia, hanno battuto l’area interessata, risalendo i pendii, e individuando complessivamente una rudimentale rete di irrigazione a cui erano collegate, ben 5 piantagioni di canapa indiana nascoste dalla vegetazione di difficile accesso. «Al termine di una giornata di ricerca – concludono i finanzieri – complicata dalle condizioni dell’area e dalle alte temperature di questi giorni, sono state estirpate ben 268 Piante, poi distrutte in accordo con l’autorità giudiziaria di Vibo Valentia e dopo aver acquisito elementi per le successive indagini tese a individuare i responsabili».

Come detto «le piante eliminate avrebbero potuto garantire guadagni illeciti sino a 250.000 euro».

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