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La conferenza stampa della polizia a Vibo

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VIBO VALENTIA – La forza del branco che si accanisce contro i più deboli, contro gli indifesi, contro, come avvenuto in questa occasione, i minorenni e i suoi genitori. È una bruttissima storia quella che i pm Filomena Aliberti e Ciro Luca Lotoro hanno messo nero su bianco. Bruttissima sia per le modalità con la quale si è verificata sia per l’efferatezza e la ferocia utilizzata dagli aggressori nei confronti delle vittime.

I motivi? Molto probabilmente futili, come spesso avviene anche a Vibo in cui bastano una parola o uno sguardo di troppo, oppure una frase messa in giro ad arte, per scatenare il peggio. E le cronache di questi anni ne sono piene di episodi del genere. E in questa inquietante storia a finire in carcere sono tre ventenni, due dei quali già noti alle forze dell’ordine, componenti di un gruppo che trae, appunto, dal numero, la propria forza.

Sono loro, Luigi Federici, 21 anni, Domenico Camillò, 25 anni e Giuseppe Suriano, suo coetaneo, ad aver aggredito, nella notte tra sabato e domenica scorsi, in pieno centro a Vibo, un’intera famiglia, con una «violenza inaudita e gratuita», affermano gli investigatori della Mobile e della Volante in forza alla Questura, nel corso della conferenza stampa. Uno di loro, Federici, protagonista qualche anno addietro, insieme ad altri soggetti, di un’eclatante aggressione ad una coppia a Vibo Marina provocata da una mancata precedenza con l’auto, è stato anche arrestato per la detenzione di una pistola calibro 7,65 con relativo munizionamento.

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Il pestaggio del minorenne e dei suoi genitori si è consumato davanti all’American Bar intorno la mezzanotte. Il 16enne stava camminando da solo quando è stato fermato dai tre che oltre a malmenarlo, gli hanno anche sottratto (da qui anche il reato di rapina) un marsupio contenente gli occhiali e il portafoglio. La vittima è riuscita poi a divincolarsi, fuggire e chiamare i genitori che si sono recati sul posto per chiarire la vicenda trovando, però, lo stesso trattamento riservato al figlio.

Le indagini condotte dagli uomini del dirigente Giorgio Grasso (Mobile) e Vincenzo Saitta (Volanti) sono riuscite a risalire ai presunti responsabili grazie anche alle visione dei filmati delle telecamere che hanno documentato la violenza utilizzata sulle vittime, aggredite a calci e pugni, che hanno riportato una prognosi di 30 giorni il padre e di 15 giorni ciascuno, la madre e il figlio minorenne.

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