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Rossella Colosimo

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VIBO VALENTIA – «La sua più grande paura era quella di non poter arrivare a portare avanti il suo percorso. Nonostante ciò, mi ha tenuta costantemente aggiornata inviandomi un gran numero di mail, l’ultima risalente a poco più di una settimana fa». Queste le parole con cui Annamaria Murdaca, direttrice del corso di specializzazione sul sostegno presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, ha dato la triste notizia riguardante la scomparsa della corsista Rossella Colosimo, 46 anni, la cui vita è stata strappata dalla malattia ad un passo dal coronamento di un percorso che prese piede alle porte del 2021.

Numerosissimi i colleghi del Vibonese che, apprendendo con amaro stupore il fatto, si sono uniti al cordoglio che lega i 220 corsisti i quali, a partire da oggi, potranno discutere ciascuno la propria tesi nonché quelle che sono state le principali esperienze vissute nel corso dei sei intensi mesi che hanno caratterizzato il corso di specializzazione.

Il quinto ciclo del “Tfa Sostegno” è riuscito ad unire persone provenienti non soltanto da tutte le province calabresi, ma sparse sull’intero territorio nazionale, inserendole lungo un percorso volto a ridare speranza e un’occasione di riscatto anche morale per una terra già particolarmente sofferente: «Il Tfa è giunto in un momento in cui la pandemia – ha affermato la direttrice Murdaca – ha distrutto quelle che sono le nostre certezze ed in cui tutti siamo stati costretti a riprogettare la nostra vita. Questo è pertanto un momento in cui noi possiamo veramente riprogettare tutto; ciò deve avvenire a partire dalla scuola, riuscendo così ad innescare un cambiamento socioculturale in favore di un riscatto della condizione giovanile».

Tutto ciò ha rappresentato il filo rosso che ha spinto Annamaria Murdaca a voler dare forza a quella che è stata la volontà di Rossella di chiudere il cerchio, nonostante le immense difficoltà, e a coronare la conclusione del corso attraverso il conseguimento del titolo.

«Nel corso dell’ultima telefonata mi riferì di non essere sicura di avere le forze necessarie e riuscire ad essere presente, ma che in ogni caso si sarebbe impegnata al massimo. Non voglio deluderla, questa sarebbe stata la sua più grande soddisfazione».

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