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L’edificio che accoglie gli scolari della “Garibaldi” e della “Don Bosco”, in piazza Martiri d’Ungheria

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VIBO VALENTIA – Una presenza decisamente scarsa al primo giorno di riapertura delle scuole (LEGGI). Dalla sera alla mattina, letteralmente, i dirigenti hanno dovuto garantire il rientro in aula; fuori dalle mura scolastiche, intanto, c’è chi pensa a scontrarsi duramente sul ring virtuale dei social network: sono i genitori degli alunni che si dividono tra chi si professa fermamente contrario alla ripresa delle lezioni in presenza, vuoi per le legittime preoccupazioni, e chi difende la scelta delle 18 mamme, altrettanto legittima, di presentare ricorso al Tar.

Abbiamo così voluto sentire chi vive la scuola 365 giorni all’anno, ovvero le presidi di tre importanti istituti: Mimma Cacciatore, che guida il I° Circolo, Eleonora Rombolà, dirigente della “Garibaldi-Buccarelli”, e Tiziana Furlano, della “Murmura”.

I dati sono molto bassi, lo si evince proprio dalle loro dichiarazioni. «Siamo sempre presenti e attenti, con l’unico obiettivo di garantire il diritto allo studio e la serenità dei bambini – ha detto la preside Cacciatore prima di passare ai dati delle scuole di sua competenza – Alla scuola dell’infanzia “Collodi” di Vena si è presentato un solo alunno, così come alla primaria “Don Milani” sempre nella medesima frazione. Quest’ultimo plesso accoglie anche la scuola media ma, come negli altri casi, solo un bambino si è presentato».

Negli altri plessi la musica non cambia: «Alla primaria “Buccarelli” sono tre gli scolari che hanno partecipato alle lezioni, mentre alla scuola dell’infanzia “Palach” erano in dodici. Venendo al plesso più popoloso, la “Don Bosco”, gli alunni presenti erano 140. Insomma, il totale è di 158 alunni su una popolazione scolastica di 1040 bambini».

Mimma Cacciatore ci tiene a precisare altri dettagli della ripresa. «È stata garantita la riapertura in sicurezza, ciò che non è mai mancata. Siamo stati pronti ad adattarci sia alla Dad che alle lezioni in presenza tenendo conto della normativa anti-Covid. È fuori dalla scuola che bisogna rispettare le regole, evitando gli assembramenti – ha affermato – Lo scorso 7 dicembre ci eravamo sentiti con i genitori degli alunni, ed oltre il 90% era a favore della didattica a distanza. Da questo sondaggio di massima era facile prevedere i numeri di oggi».

Sa che ci sono stati malumori sui social network fra i genitori, «ma ciò che è più importante è la serenità dei bambini che oggi hanno deciso di rientrare in classe, e di questo non possiamo che essere contenti». Infine si è detta sempre pronta al dialogo e ad accogliere le istanze dei genitori, «perché l’istituzione scuola sarà sempre presente, come lo è stata durante l’emergenza e come lo sarà anche in futuro».

Attigua alla “Don Bosco”, quartier generale del I° Circolo, c’è la scuola “Garibaldi” guidata dalla preside Eleonora Rombolà. «Abbiamo avuto circa il 10% di presenze, con 44 alunni in classe sui 416 che normalmente frequentano l’istituto – ha asserito – Abbiamo dato seguito alla ripresa immediata in presenza a margine della comunicazione via Pec del sindaco, dopo un confronto avuto con il resto della comunità scolastica. La Dad rimane prevista, invece, per casi specifici certificati dall’Asp, come classi in quarantena o isolamento».

Ciò che non è mai mancata, a suo dire, è proprio la sicurezza dell’ambiente scolastico. «Da sempre abbiamo monitorato gli alunni in maniera serena, eseguendo rilevazioni a campione per tutelare la comunità. Questo vale anche per i collaboratori scolastici. Ci tengo a sottolineare che a nessuno è stato negato un proprio diritto. C’è un controllo rigido di tutte le attività. I luoghi sono sicuri, l’incertezza è nelle persone fuori dall’istituto.

Pertanto si invita ad un forte senso civico dei genitori, affinché vengano riviste le abitudini di vita», ha insistito Eleonora Rombolà. Ma c’è qualcosa di fondamentale che bisogna non trascurare, ovvero un dialogo costante con tutti i soggetti in campo contro l’emergenza Coronavirus. «Comprendiamo le difficoltà nella gestione sanitaria, ma in una situazione di questo tipo bisogna collaborare».

Sulla situazione presso l’istituto comprensivo statale “Murmura” ha parlato la dirigente scolastica Tiziana Furlano: «Abbiamo avuto pochi alunni: sono circa 85 in tutto l’istituto, rispetto ai 660 normalmente frequentanti. Molto pochi, poi, alla scuola dell’infanzia e alla scuola media, dove ci sono intere classi che non sono venute a scuola. Molti genitori hanno chiesto, via mail, la prosecuzione delle attività in didattica digitale integrata per i prossimi giorni», ha commentato la preside che si è «trovata davanti un deserto, con soli quattro ingressi da gestire».

Inoltre, nel pomeriggio di ieri, si sono riuniti, in via straordinaria, gli organi collegiali per discutere della possibilità di attivare eventualmente, tenuto conto della richiesta dei genitori, la didattica digitale integrata, e quindi a distanza.

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