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La sala della birreria “Novepercento” di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA- “È insostenibile la situazione in cui si trovano come me tutti gli esercenti che gestiscono attività di ristorazione e che ancora, nonostante gli annunci e i mesi trascorsi, attendono la corresponsione dei contributi previsti nei “decreti ristori 1 e 2”.

Sono le parole pregne di amarezza e rabbia di Giuseppe Mariano Iennarella, titolare della birreria “Novepercento”, di Vibo Valentia.

Anche lui ha risentito della grave crisi economica. Ha resistito fin quando ha potuto, ma adesso ha dovuto gettare la spugna.

“Il lasso di tempo ormai trascorso non ha più alcuna giustificazione – racconta – Dopo aver ricevuto l’ennesimo rinvio rispetto a quanto mi era stato garantito in un primo momento dalla Presidenza del Consiglio e di recente anche dal direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, ho deciso di chiudere subito il mio locale e di avviare lo sciopero della fame. Non è tollerabile per la sopravvivenza mia e di tante altre persone che si trovano nella mia stessa situazione attendere anche un solo attimo ancora. L’autorità giudiziaria competente stabilirà eventuali responsabilità ma intanto, non potendo garantire alla mia famiglia il pane quotidiano e non riuscendo a pagare le utenze per mandare avanti la mia attività, ho deciso di attuare questa forma estrema di protesta”, la conclusione del commerciante, l’ennesimo sul territorio nazionale che si arrende alla crisi.

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