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VIBO VALENTIA – Nuova assoluzione e nuovamente in Appello per i cinque imputati ritenuti esponenti del Clan Bonavota di Sant’Onofrio. Questa la decisione della Corte di Assise di Appello di Catanzaro che ha accolto le richieste dei difensori di Domenico Bonavota, Pasquale Bonavota, Francesco Fortuna, Onofrio Barbieri e Antonio Patania accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso e armi. Il processo tornava in Appello dopo l’annullamento con rinvio ad altra sezione della Corte disposta dalla Cassazione. Il processo prende le mosse dall’operazione “Uova del Drago” del 30 luglio 2007 che andò a colpire i presunti componenti della consorteria di Sant’Onofrio.

Nell’udienza del 17 marzo scorso l’accusa aveva chiesto la condanna di tutti e cinque le persone coinvolte nel procedimento penale per una pena complessiva di 20 anni così suddivisi: cinque anni a testa per i fratelli Domenico e Pasquale Bonavota, e tre anni e quattro mesi a testa nei confronti di Barbieri, Fortuna e Patania. A sostenere le ragioni degli imputati un collegio di difesa costituito dagli avvocati Francesco Muzzopappa e Tiziana Barillaro, Sergio Rotundo, Enzo Gennaro, Nicola Cantafora, Salvatore Staiano e Luigi Gullo. Diego Brancia, invece, ha assistito Francesco Cacace, Maria Pezzo, Daniele Russoe Giuseppina Cugliari, terzi destinatari della confisca dei beni, con i giudici che hanno disposto la revoca delle stesse sequestrate a suo tempo e la contestuale la restituzione agli aventi diritto. Parti civili il comune di sant’Onofrio e la Provincia di Vibo rappresentati rispettivamente dagli avvocati Daniela Fuscà e Giuseppe Pasquino.

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