X
<
>

Il municipio di Tropea

Condividi:
1 minuto per la lettura

TROPEA – Il riserbo apposto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Vibo Valentia sugli atti che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale di Tropea (LEGGI LA NOTIZIA DELLO SCIOGLIMENTO E ALCUNI DEI CASI CHE HANNO PORTATO TROPEA ALLA RIBALTA DELL’OPINIONE PUBBLICA) dovrà essere revocato ed entro un mese i documenti dovranno consegnare in forma integrale al Tar del Lazio.

A deciderlo è lo stesso Tar del Lazio con un’ordinanza con la quale, nell’ambito di un ricorso proposto dall’ex sindaco Giuseppe Rodolico e dalla sua amministrazione, ha ordinato gli incombenti istruttori, fissando il 24 maggio del prossimo anno la discussione di merito.

Il Comune di Tropea fu sciolto nell’agosto scorso dopo un accesso antimafia disposto il 22 ottobre 2015 su proposta dell’allora prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, e conclusosi il 22 aprile scorso. Gli accertamenti avevano preso spunto da possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione del Comune. Immediata fu la comunicazione dell’allora sindaco Rodolico di adire il tribunale amministrativo. Il Tar, considerato che «la relazione del Prefetto, la relazione della Commissione di accesso ad essa allegata e il decreto di nomina della Commissione – si legge nell’ordinanza – costituiscono provvedimenti la cui conoscenza in forma integrale è propedeutica alla difesa in giudizio delle parti ricorrenti nell’ambito dell’odierna controversia», ha ordinato «alla parte resistente la produzione dei predetti atti nel fascicolo di causa, in versione integrale e senza ‘omissis’», con l’avvertenza che la loro conoscenza «è circoscritta allo stretto ambito processuale».

LEGGI LA NOTIZIA DELL’INSEDIAMENTO DELLA COMMISSIONE DI GESTIONE DEL COMUNE

Fissata quindi il 24 maggio 2017 l’udienza pubblica di discussione del merito della controversia.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE