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La vittima Francesco Prestia Lamberti

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 VIBO VALENTIA – Quattordici anni di reclusione, prevalenza delle attenuanti generiche e della minore età. Questa la decisione assunta dal giudice per l’udienza preliminare di Catanzaro nel condannare Alex Pititto, il 16enne di Mileto accusato dlel’omicidio dell’amico Francesco Prestia Lamberti, avvenuto la sera del 29 maggio dello scorso anno nelle campagne della città normanna (LEGGI LA NOTIZIA).

Accolte sostanzialmente le richieste avanzate dal pm della Procura dei Minori, Sessa, e dalla parte civile, in rappresentanza dei genitori della vittima rappresentati dall’avvocato Giovanni Vecchio, che ammontavano a 16 anni di carcere (LEGGI LA NOTIZIA) dopo essere partite da 24 ma scremate di un terzo in virtù del rito utilizzato (l’abbreviato).

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DI FRANCESCO PRESTIA LAMBERTI

La difesa, invece, nelle persone degli avvocati Giuseppe Monteleone e Gianfranco Giunta, aveva invece invocato un verdetto clemente con l’applicazione delle attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti e quindi il minimo della penaper il proprio giovanissimo assistito.

Nei giorni scorsi, la perizia psichiatrica disposta dal gup (LEGGI LA NOTIZIA DEL CONFERIMENTO DELL’INCARICO) aveva di fatto accertato la piena capacità di intendere e volere dell’imputato al momento del delitto il cui movente sarebbe quello sentimentale. Pititto infatti non tollerava che l’ex fidanzatina avesse una particolare simpatia per Prestia Lamberti e quindi la sera del 29 maggio del 2017 la resa dei conti nelle campagne di Mileto, lontano da occhi indiscreti.

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Pititto che poi avrebbe finito col minacciare, puntando una pistola all’addome, il 19enne Domenico Evolo di non rivelare nulla dell’uccisione del 16enne, il cui corpo venne ritrovato l’indomani da carabinieri, e lo stesso fece nei confronti di altri due minorenni .

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