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VIBO VALENTIA – Si ricorreva anche al “Bimby”, il noto elettrodomestico che si utilizza in cucina, per trattare la droga. Questo emerge dall’inchiesta, rientrante nell’operazione Rinascita Scott (SCOPRI TUTTI I CONTENUTI), che ieri ha portato all’arresto di 11 persone per narcotraffico internazionale con l’Albania e il Sud America. Ma non solo, tra le carte dell’ordinanza spunta il nome di un nuovo collaboratore di giustizia sul quale la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sta facendo affidamento.

Si tratta di Salvatore Schiavone, 45 anni, nato a Vibo Valentia ma originario di Nicotera.

Nel provvedimento a firma del gip Barbara Saccà e nella richiesta vergata dal Procuratore capo Nicola Gratteri e dai sostituti Annamaria Frustaci e Antonio De Bernardo c’è un passaggio a lui dedicato sui rapporti con Valerio Navarra nel quale il pentito racconta di aver conosciuto l’indagato e di essere al corrente del fatto che quest’ultimo, insieme al fratello Giuseppe, fosse inserito nel traffico di sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana).

Questa informazione è stata acquisita dallo Schiavone per conoscenza diretta, in quanto fu lo stesso Valerio Navarra a riferirgli ciò: «…in quel viaggio ho presentato [OMISSIS] a Valerio Navarra, fratello di Giuseppe, originario di vicino Monte Poro, ormai trasferitosi a Montecatini ove ha una pizzeria. [OMISSIS] Sono al corrente che insieme al fratello vende erba e cocaina. Nello specifico mi disse lui direttamente che tagliava la cocaina con il Bimby fornendo lo stupefacente [OMISSIS]. Ricordo di un giorno che andai a trovare Valerio unitamente a [OMISSIS] quando viveva in una casa a Monte Poro; appena entrato sentii una puzza, e mi disse che era dovuta al taglio della cocaina che lo stesso effettuava con il Bimby mescolando lo stupefacente con la mannite che comprava in farmacia; poi iniziò a parlare di cocaina [OMISSIS] mi disse che erano successi dei disguidi con [OMISSIS] motivo per il quale lo stesso Navarra si era allontanato da Vibo andandosene in Toscana. Le sue zone di vendita erano, a quanto ne sappia, Vibo Valentia, e che dopo essersi trasferito a Montecatini, ha continuato sottobanco ad essere attivo nel traffico di stupefacente».

Schiavone raccontava, inoltre, di essere al corrente che «c’era una grandissima quantità di erba proveniente dall’Albania» e di aver appreso la circostanza da «Valerio poiché me lo disse lui direttamente. [Omissis] Quando ci siamo visti l’ultima volta a Montecatini mi riferì che doveva scendere a Vibo a prendere dell’erba. Non saprei dire chi fosse il suo fornitore ma sono al corrente tuttavia che Giuseppe Navarra ha fornito 20 chili o di erba o di fumo [OMISSIS], motivo per il quale quest’ultimo mi chiedeva informazioni circa il pagamento dello stupefacente perché in quel periodo ero in affari con [OMISSIS]. L’attività di trasporto dello stupefacente nel Nord-Italia intrapresa dal Navarra [OMISSIS], era attiva già da prima che lo stesso si trasferisse a Montecatini»

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