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VIBO VALENTIA – Avrà inizio nell’aula bunker  del carcere di Rebibbia, a partire dal prossimo 11 settembre,  la fase dell’udienza preliminare che porterà al processo Rinascita-Scott”.

Il gup distrettuale di Catanzaro, Carlo Paris, ha infatti apposto la firma al decreto che riguarda 456 persone, a fronte delle 479 iniziali, coinvolte nella maxi-inchiesta culminata nel blitz del 19 dicembre del 2019 tra Vibo Valentia, il resto della Calabria, altre regioni d’Italia e alcune nazioni estere.

Sono 224 le parti offese tra cui figurano i comuni di Vibo Valentia, Filandari, Zungri, Limbadi, Maierato, Nicotera, Pizzo, ed altri ancora, la Provincia di Vibo, la Regione Calabria, la Prefettura di Teramo e Ministero della Giustizia.

L’operazione condotta dai carabinieri del Ros e di Vibo, e coordinata dalla Dda guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ha disarticolato le maggiori famiglie di ‘ndrangheta del Vibonese a cominciare da quella di riferimento, i Mancuso di Limbadi, in ottimi rapporti con i De Stefano di Reggio Calabria ed i Piromalli di Gioia Tauro, ed a capo del “Crimine” della provincia di Vibo Valentia con compiti di collegamento con la provincia di Reggio e il crimine di Polsi, vertice assoluto della ‘ndrangheta unitaria.  

Ma ad essere stata maggiormente colpita è stata la consorteria di Lo Bianco-Barba operante nel territorio del capoluogo di provincia e formata da decine e decine di accoliti.

Numeri che erano sono aumentati con la conclusione indagini, arrivando a toccare quota 479, per poi scendere, a seguito dello stralcio di 23 posizioni, a 456. Tra gli indagati anche  politici, ex sindaci, avvocati, commercialisti, funzionari dello Stato e appartenenti a logge massoniche.

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