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VIBO VALENTIA – Un centro per l’impiego illegale e uno legale ma che si è dovuto piegare alle volontà del primo. È la singolare – quanto inquietante – circostanza che emerge da uno dei passi del decreto di fermo dell’operazione “Maestrale-Carthago” e che vede indagati Vincenzo Nicolaci e Pietro Corso per estorsione ai danni del direttore della struttura deputata a cercare occasioni occupazionali all’utenza, il quale avrebbe subito l’imposizione di far assumere lo stesso Corso in una ditta di raccolta dei rifiuti a scapito di altri che si trovavano più avanti di lui in graduatoria.

La vicenda si sarebbe verificata il 21 febbraio 2018 quando i due indagati, in concorso con altre persone in via di identificazione, nelle rispettive qualità all’interno del sodalizio degli Accorinti, quali promotori, organizzatori, esecutori materiali e beneficiari della condotta estorsiva, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, avrebbero avvicinato il direttore del Cpi, Gianluca Contartese, rappresentandogli la necessità che Corso venisse assunto presso la “Muraca” intimandogli di provvedere alla pubblicazione di un bando per il reclutamento, presso tale società, di dipendente con disabilità di almeno il 75% e di dirottare eventuali altri partecipanti altrove.

Successivamente, gli stesso avrebbero avvicinato i vertici della ditta Muraca Srl di Lamezia, affinché disincentivasse i candidati che precedevano Corso in graduatoria ad accettare il posto di lavoro, a mezzo false informazioni sulle condizioni contrattuali (di questi 10, lui (Contartese, ndr) che ha fatto…? alcuni li ha dirottati su altri lavori… e gli ha detto a questi che c’erano altre possibilità migliori della Muraca e li ha dirottati… ne sono quindi rimasti cinque… di questi cinque gli ha fatto fare il colloquio dalla ditta… li hanno chiamati tutti… a Lamezia e gli hanno fatto fare i colloqui […] Muraca gli ha detto che servivano per due/tre mesi e tutti hanno rifiutato […]  nel momento che hanno rifiutato Pietro ha accettato e lo ha comunicato (la Muraca, ndr) all’Ufficio del Lavoro che Pietro aveva accettato… l’Ufficio del lavoro ha poi comunicato a Muraca che l’unico dipendente che accetta è Pietro Corso […]).

Pertanto, secondo la prospettazione accusatoria, tale condotta avrebbe costretto il direttore Contartese a compiere tale attività in favore dell’indagato e il titolare dell’impresa ad assumerlo, quale “utilità da riconoscere alla criminalità organizzata (“mettendosi a posto” in tal modo con la ‘ndrangheta del Vibonese), così da procurarsi un ingiusto profitto con corrispondente danno per la parte offesa”.

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