X
<
>

L'uscita del feretro di Michele Porcelli dalla Chiesa

Condividi:
2 minuti per la lettura

LIMBADI – Quel sorriso trascinante resterà impresso nella mente di chi gli ha voluto bene, di chi ha condiviso con lui un percorso di vita e professionale ed adesso ne piange la prematura scomparsa.

Questo il pensiero comune verso Michele Porcelli, l’operatore televisivo del network LaC, deceduto tragicamente giovedì scorso a Buonvicino (Cs) a seguito di una rovinosa caduta in un dirupo (LEGGI).

È morto facendo quello che amava: il proprio lavoro, passione che divideva con quella per la musica. Musica con la quale stamani è stato accolto il suo feretro all’entrata della chiesa di Limbadi.

Occhi lucidi e tanto composto cordoglio ai funerali del 55enne rappresentante del giornalismo calabrese, una vita trascorsa con la sua macchina da presa che era diventata di fatto un’estensione del proprio corpo.

Quel corpo rinvenuto ai piedi della scarpata nel quale era finito dopo un volo di qualche decina di metri. Stava cercando il drone che aveva acquistato da poco e con il quale avrebbe dovuto realizzare le riprese per un programma televisivo. Accanto a lui i colleghi Pietro Comito e Carmen Bellissimo che hanno quasi assistito alla tragedia in diretta.

«Se n’è andato in punta di piedi – ha affermato il parroco don Cosma Raso nel corso della sua omelia – lasciando il dolore e lo sconforto nella comunità di Limbadi».

Con lui, il “gigante buono”, affettuoso nomignolo che gli veniva attribuito, la vita è stata avara di soddisfazioni: i genitori deceduti tanti anni fa, l’amore per la madre che ha assistito fino all’ultimo, piegata dalla malattia. Ma nonostante questo dolore ha trovato una seconda famiglia nei colleghi, sia del network per il quale ha prestato servizio – tutti presenti ieri mattina in chiesa unitamente ai vertici aziendali che gli hanno intitolato gli studi televisivi – che quelli di altre testate, con i quali ha condiviso decenni di plurime esperienze sul campo.

Accanto al feretro la sua inseparabile chitarra, la sua seconda estensione corporea, che sfoggiava con passione e sentimento, da profondo amante della musica, allietando le serate nei momenti di svago. Al termine della funzione i commoventi messaggi dei suoi amici e del sindaco Pantaleone Mercuri con i quali si è voluto testimoniare la figura limpida di Michele Porcelli.

Quindi, l’uscita del feretro dalla chiesa accompagnata dal commosso applauso dei presenti che si sono stretti attorno ai familiari di “Michelone” prima del suo ultimo viaggio che lo porterà a riabbracciare quei genitori che troppo presto aveva dovuto lasciare andare. Troppo presto come la sua scomparsa.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE