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Il municipio di Vibo Valentia e uno scorcio della Fontana

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VIBO VALENTIA – Quando la maleducazione supera ogni limite e finisce col prendere di mira delle creature indifese, significa che certi valori sono ormai estinti.

L’altro giorno abbiamo riportato la notizia dell’avvelenamento dei pesci rossi nella vasca della villa comunale (LEGGI LA NOTIZIA), questa mattina la storia si è grosso modo ripetuta.

A denunciarla è stato lo stesso sindaco di Vibo, Maria Limardo, che mentre si trovava sul balcone per effettuare una telefonata, ha visto un gruppo di adolescenti che cercava di prendere i pesci rossi all’interno della vasca sita in piazza municipio, riuscendovi in qualche caso.

Creature indifese che sono poi state gettate a terra, trovando la morte. Il primo cittadino ha attirato l’attenzione del personale dell’ente che si è diretto subito verso la vasca mentre i responsabili di questo atto vile si sono dileguati. Qualche pesce è stato salvato in tempo, per altri invece non c’è stato nulla da fare.

«Sono davvero senza parole – ha commentato con amarezza mista a rabbia la Limardo – Mi chiedo come si possa essere così sadici verso degli esseri viventi indifesi. Non si può neanche definire vandalismo tutto questo. Se il rispetto verso delle povere creature è questo, cosa possiamo aspettarci da determinati soggetti?».

Ed in effetti, anche situazioni come queste fanno capire come ormai la perdita di determinati valori e principi sia purtroppo sempre più marcata anche a Vibo, dove anche un innocuo pesciolino rosso, che ha il diritto di vivere la sua esistenza in tranquillità, può rischiare di finire anticipatamente i propri giorni per mano di chi pensa di essere un dio.

Sull’incresciosa vicenda è intervenuta anche la Sezione provinciale dell’Enpa che annuncia l’intenzione di sporgere denuncia contro ignoti per il vile gesto compiuto da non ben identificati “giovani”.

«Ciò che rappresenta il nostro futuro, si dimostra, in questo caso – scrivono dall’associazione – una generazione che poco di positivo potrà apportare a questa terra, già martoriata da mille problematiche come la sanità, le scuole, le infrastrutture e i trasporti. Come meravigliarsi poi, quando ci additano come il terzo mondo d’Italia, come trogloditi e gente senza sensibilità verso gli animali. Ci piacerebbe sapere cosa scatta nella testa di questi esseri (non umani) che si divertono a far del male e ad uccidere delle creature innocenti, e chiedendocelo siamo anche molto preoccupate considerando il fatto che diversi studi scientifici sulla psiche umana hanno rilevato che i giovani che commettono queste atrocità possono, da adulti, commettere anche reati contro le persone e questo tipo di violenza specifica nei confronti degli animali può essere riconosciuto come sintomo di patologie psichiche abbastanza gravi».

L’Enpa, che si augura che il Comune di Vibo Valentia o le Forze dell’Ordine abbiano telecamere puntate direttamente sulla vasca dove si è consumato il reato (in realtà sono fuori uso), ha annunciato, come detto, che sporgerà regolare denuncia contro ignoti.

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