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Uno dei presunti killer di Ripepi

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VIBO VALENTIA – Fermo non convalidato in quanto mancano i presupposti del pericolo di fuga, ma contestuale emissione di un’ordinanza di custodia cautelare per entrambi gli indagati per l’omicidio di Massimo Ripepi, seppur con misure diverse.

Resta in carcere Giuseppe Carnovale, 48 anni, (LEGGI LA NOTIZIA DEL SUO ARRESTO) ritenuto l’esecutore materiale del delitto del cognato avvenuto domenica 20 ottobre scorso nella frazione Piscopio (LEGGI LA NOTIZIA DELL’OMICIDIO).

L’uomo, in sede di convalida, assistito dall’avvocato Adele Manno, ha riferito al giudice di non aver avuto intenzione di uccidere il congiunto rilevando di aver sparato i primi colpi agli arti inferiori, mentre il terzo nella parte bassa della schiena, e comunque sempre in quell’area del corpo. Ha aggiunto di aver estratto la pistola nel locale solo dopo la reazione della vittima alla sua vista, e di aver temuto che questa fosse armata.

Per il nipote, Michele Ripepi, figlio del morto, il giudice per le indagini preliminari Graziamaria Monaco, ha riqualificato il reato di concorso in omicidio in favoreggiamento personale in quanto ha ritenuto che il giovane abbia aiutato lo zio nelle fase successive al delitto e non in quelle preparatorie ed esecutive. Pertanto, nei suoi confronti, è stata emessa un’ordinanza agli arresti domiciliari.

Massimo Ripepi era già scampato ad un agguato il 4 giugno 2017 nel quartiere Affaccio di Vibo Valentia (LEGGI LA NOTIZIA). Nell’occasione ad aprire il fuoco era stato il figlio minorenne (LEGGI LA NOTIZIA) che poi ha potuto beneficiare della messa in prova in una comunità di recupero. Il figlio riteneva il padre responsabile dei maltrattamenti a lui e verso la madre. I carabinieri di Vibo Valentia stanno svolgendo indagini anche sul figlio diciottenne di Ripepi.

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