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L'ingresso del cimitero di Mileto

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MILETO (VIBO VALENTIA) – Rabbia, frustrazione, indignazione. Sono tanti i sentimenti che sorgono nel leggere la denuncia che il presidente del consiglio comunale Antonio Direnzo ha deciso di affidare ai social dopo aver scoperto quanto accaduto alla cappella in cui riposano le spoglie del cugino, il piccolo Sergio Maria Scalzo, deceduto ad appena un anno lo scorso mese di settembre.

Una morte che, a suo tempo, aveva suscitato la commozione di tutta la comunità miletese che, oggi, probabilmente si sentirà ancora più ferita dal gesto di alcuni ignoti che hanno profanato la cappella dove riposa il bambino rubando praticamente tutto ciò che c’era all’interno dai vasi ai tappeti passando dagli oggetti di culto e di arredo.

Immediata la denuncia alle forze dell’ordine da parte dei familiari. Va messo in luce come i danni siano stati causati anche ad altre sepolture poste nelle vicinanze.

«Raramente scrivo post di indignazione – ha dichiarato Direnzo – ma in questo caso non posso non farlo, perché veramente c’è dell’incredibile! Sono indignato e disgustato perché siamo nel 2020 e c’è ancora chi ruba nelle cappelle del cimitero, senza guardare in faccia nessuno, nemmeno un bambino di appena 1 anno! Nonostante il dolore dei genitori e di tutti familiari, ci ritroviamo davanti uno scempio: la cappella semivuota per mano di non so chi. Non auguro a nessuno di provare un dolore così grande, ma a chi ha fatto questo raccapricciante gesto dico solo di vergognarsi per non aver avuto rispetto in primis per un bambino e poi per i suoi genitori e familiari, che nonostante il grande dolore si ritrovano a dover far fronte ad episodi spiacevoli del genere, che – conclude con durezza – solo il più schifoso degli esseri umani sarebbe capace di fare».

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