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VIBO VALENTIA – Viene da Briatico, centro costiero del Vibonese, l’ultimo caso di Coronavirus accertato nel territorio.

Si tratta di un uomo sceso ad inizio settimana da Milano che, in osservanza del protocollo, ha avvisato per tempo, tuttavia, le autorità sanitarie e, una volta giunto in paese, si è messo immediatamente in quarantena obbligatoria, evitando così ogni contatto con altre persone.. Ieri si è sottoposto all’esame del tampone e in tarda serata è arrivato l’esito da Catanzaro che confermava la positività del tampone.

È chiaro che bisognerà attendere la conferma dall’Istituto superiore della sanità ma al momento, con quest’ultimo, sale, dunque a sei il numero dei casi registrati nel Vibonese dall’inizio dell’epidemia, e tutti da parte di persone provenienti dal Nord Italia. Dopo i primi due di Filandari, scesi da Gropello Cairoli, nel Pavese (LEGGI), è toccato a una famiglia di Piscopio, padre, madre e figlio (LEGGI), ma residente in provincia di Bergamo.

Ma a generare apprensione tra la popolazione della frazione e in quella di Longobardi (LEGGI), il fatto che la stessa famiglia ha avuto in quei giorni (è arrivata poco prima che Conte emanasse il decreto dell’11 marzo che riguarda l’italia, ma con la Lombardia già chiusa) contatti con numerose altre persone. Ed infatti a Piscopio i soggetti in quarantena volontaria o meno sono quasi una trentina mentre a Longobardi sono stati identificati tutti quelli che hanno preso parte alla veglia funebre di un parente stretto del nucleo familiare con la moglie presente all’evento.

Sono invece risultati negativi la maggior parte dei tamponi effettuati in questi giorni compresi quelli sul nipote dei coniugi di Gropello-Filandari e su un uomo a Pizzo effettuato nella mattinata di ieri.

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