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L'ospedale di Nicotera

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ROMBIOLO (VIBO VALENTIA) – Quando si parla di liste d’attesa dall’Asp di Vibo sono solo, puntualmente, proclami privi di contenuti. Non ci credete? Allora seguiteci. A contattarci è un pensionato di 68 anni, A. L. Il suo racconto ha del grottesco.

Venerdì mattina si è recato allo sportello dell’ospedale di Nicotera per la prenotazione di una visita diabetologica. Notevole lo sbigottimento allorché gli è stata comunicata la data: 19 luglio 2023.

Una situazione paradossale che rischia di avere conseguenze pericolose, considerando che si tratta di importanti visite di controllo che, normalmente, il 68enne svolge circa ogni 5-6 mesi.

Una patologia, inoltre, che non ha sempre delle conseguenze visibili ma che, se non curata e tenuta sotto controllo, può causare anche un infarto o un ictus.

Quale soluzione rimane quindi ai malati calabresi? Rassegnarsi a dover ricorrere alle cliniche private, dove le porte sono sempre aperte ma i costi maggiori? L’alternativa è rischiare di lasciarci la pelle.

«Quello che è capitato a me – ha commentato il 68enne – è la cartina di tornasole di come è ridotta la sanità calabrese. Praticamente, un disastro. Si parla tanto di miglioramenti ma a me sembra che si regredisca ogni giorno».

Del resto, non si tratta di un caso isolato. Molti sono i pazienti che si sono visti fissare visite o esami con tempi di attesa biblici. C’è chi si è visto prenotare una visita specialistica nel 2021. Si può convenire che per un anziano con una patologia, anche non particolarmente grave, tanti mesi di attesa sono troppi.

Se poi citiamo casi limite, come una gastroscopia fissata per il febbraio 2021 e una ecografia alla tiroide al 21 novembre 2021, allora si ha perfettamente l’idea della dimensione in cui vivono i cittadini che si rivolgono alla sanità pubblica. Che certamente avrà delle eccellenze ma forse a livello burocratico fa acqua da tutte le parti. E togliamo il forse.

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