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La sede Asp di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – Continuano a mantenersi elevati, e quindi stabili, i contagi nel territorio Vibonese. Nelle ultime 24 ore ne sono arrivati ben 19, quattro dei quali (due a Pizzoni (LEGGI), uno a Tropea e un altro a Vibo) già noti ieri in quanto arrivati dopo il bollettino delle 18.

I nuovi – cioè quelli pervenuti nella giornata odierna – pertanto, sono 15 e risultano così distribuiti per come comunicati dalle autorità sanitarie: tre a Vibo Valentia cui aggiungere un calciatore (l’ennesimo) della Vibonese, due rispettivamente a Limbadi, Mongiana e Ionadi (LEGGI); uno a Serra, Mileto (LEGGI), San Calogero, Dinami e Polia. Ma il dato preoccupante arriva da Pizzo dove ben 20 persone sono risultate affette dal Covid-19 al test rapido. È chiaro che bisognerà attendere l’esito del tampone molecolare, tuttavia la preoccupazione nella città di Murat è palpabile. Tutto questo mentre nel territorio si registra un’altra vittima dopo il 91enne dell’altro ieri: si tratta di una donna di San Cono, frazione di Cessaniti che si trovava ricoverata da giorni all’ospedale “Jazzolino”.

E intanto, il sindaco di Vibo, Maria Limardo, si dichiara preoccupata per «il grave ritardo registrato nella lavorazione dei tamponi provenienti dall’Asp vibonese». In una lettera indirizzata al presidente della Giunta regionale, Nino Spirlì, al commissario dell’Asp di Vibo e all’Azienda del capoluogo regionale, la Limardo evidenziando, «per quanto appreso anche da ambienti sanitari, che la tempistica lenta è causata dal numero considerevole dei tamponi fatti pervenire all’ospedale di Catanzaro, dove quelli di Vibo vengono lavorati, e dove sono stati fatti confluire anche quelli di Cosenza e Reggio. Superfluo segnalare che questi ritardi si ripercuotono negativamente sull’attività che l’Asp vibonese è chiamata a mettere in campo per contrastare la diffusione del Covid 19».

Da parte sua, il presidente della Provincia, Salvatore Solano, sottolinea che «il sistema sanitario pubblico calabrese non è in grado di fronteggiare quello che ormai, alla luce dell’aumento esponenziale delle persone contagiate dal Covid-19, sta divenendo a tutti gli effetti uno scenario da guerra. Davanti a una situazione così delicata e preoccupante, dove in gioco vi è la salute e, quindi, la vita stessa dei cittadini calabresi occorrono provvedimenti straordinari e immediati. Il primo fra tutti quello di far divenire funzionali alle esigenze di salute pubblica, mettendoli al servizio dei cittadini, i servizi erogati dalle cliniche e dai laboratori privati».

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