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La "Don Bosco" di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – Una docente della scuola “Don Bosco”, in pieno centro a Vibo Valentia, è risultata positiva al Coronavirus. Immediata la decisione della dirigente, Mimma Cacciatore, che ha disposto la Didattica a distanza per due classi.

«Al contempo abbiamo disposto la sanificazione dell’intero plesso per garantire un rientro in sicurezza. Ho provveduto ad informare tutti gli organi istituzionali di quanto sta accadendo. Una situazione del genere era stata messa in conto, perciò abbiamo attivato tutti i protocolli del caso», ha affermato.

Insomma, dopo il caso del Convitto “Filangieri” lo scorso giovedì, dopo quello della scuola “Murmura”, è stato il turno della “Don Bosco”. È il segno che non si può abbassare la guardia, nonostante l’attività di screening avviata dal Comune di Vibo Valentia insieme a due laboratori privati, che ha fotografato solo un momento dell’emergenza e ha però dato il via libera per il rientro in classe, disposto dal sindaco Maria Limardo.

Intanto il Comitato “Genitori Responsabili”, che vanta oltre duemila iscritti, è tornato alla carica. «Coraggio e fiducia non mancano ai genitori, ma purtroppo non bastano ad arginare il problema dei contagi. Servono fatti e non belle parole», ha detto la referente Adele De Angelis riferendosi alle dichiarazioni della dirigente Cacciatore rilasciate ad un’altra testata. Ha poi continuato: «Siamo disarmati di fronte al virus. Le uniche sicurezze e certezze sono date dall’evidenza che a scuola ci sono contagi ed i casi continuano ad aumentare».

Un altro referente del CGR, Gianluca Rubino, ha ribadito: «Siamo pronti a presentare un esposto al Provveditorato agli studi e alla Procura della Repubblica. Le scuole devono essere messe in sicurezza per garantire una corretta continuità didattica che, vista la situazione può essere assicurata solo con la Dad. Venga fatta un’ammissione di responsabilità da parte delle istituzioni territoriali qualora scoppiassero focolai nelle scuole. I figli sono di tutti, sono loro il nostro futuro. Qua, come dice pure Franco Corbelli di Diritti Civili, “si sta attentando alla vita e alla salute delle persone. Se non si chiude subito ci sarà una strage”. Noi “Genitori Responsabili” non siamo “catastrofisti” o “iettatori”, come qualcuno ci vuole dipingere, ma il momento è critico e diventa quindi indispensabile non giocare con la salute dei nostri figli per un mero interesse economico o politico».

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