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Antonio Lo Schiavo, candidato al Consiglio regionale della Calabria

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VIBO VALENTIA – «È davvero preoccupante il quadro che emerge dalla denuncia dell’Associazione nazionale emodializzati (Aned) della Calabria, costretta addirittura a rivolgersi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché intervenga per sbloccare l’inaccettabile impasse della Regione Calabria sulle problematiche che affliggono i centri di dialisi di Vibo Valentia e Palmi».

È quanto dichiara in una nota Antonio Lo Schiavo, di Liberamente progressisti per la Calabria, candidato alle elezioni regionali con Luigi de Magistris.

Il professionista vibonese richiama l’attenzione su quei centri che «l’Aned stessa definisce “fatiscenti e fuori da ogni decenza e funzionalità”, i cui progetti di riqualificazione giacciono ormai da tempo nei cassetti di qualche funzionario regionale, dove restano bloccati, ufficialmente, per la mancanza di una banale autorizzazione».

Ancora una volta, spiega Lo Schiavo, «il diritto alla cura e alla salute dei calabresi viene compromesso e in questo caso addirittura negato proprio a chi, per la sua particolare condizione, appare estremamente fragile ed è per questo più bisognoso di servizi che altrove rappresentano la normalità. Tutto ciò per l’inerzia di chi quei diritti elementari dovrebbe tutelarli».

Per il candidato «emblematico, poi, è il caso del bambino, figlio di genitori calabresi trapiantati al Nord, che non può fare visita ai nonni di Pizzo perché l’azienda sanitaria di Vibo non è in grado di gestire pazienti dializzati pediatrici, costringendolo di fatto a fare la spola con Cosenza, unico centro disposto ad accoglierlo per la terapia. Una sanità martoriata come quella calabrese – conclude Lo Schiavo – ha necessità di ritrovare il senso delle priorità: non può e non deve continuare ad essere il terreno di conquista di una classe politica che ne ha fatto un bacino elettorale e un coacervo di clientele, ma deve recuperare quel rapporto con i pazienti e i loro diritti che per lungo tempo è stato disatteso».

«Mi auguro che la vicenda delle autorizzazioni mancanti per il rilancio dei centri dialisi nel Vibonese e nel Reggino possa al più presto sbloccarsi e rappresentare, in qualche modo, l’inizio di un nuovo percorso che metta finalmente al primo posto il diritto alla salute dei calabresi».

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